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L’economia italiana è rimasta inchiodata, ferma. Le previsioni di crescita sono state finora disattese. Anzi, sono peggiorate. A lanciare l’allarme è il Centro Studi di Confindustria, che taglia le stime del prodotto interno lordo per questo e il prossimo anno. Nel nuovo scenario, è previsto per il 2014 un aumento del Pil solo dello 0,2% rispetto allo 0,7% calcolato a dicembre. E una crescita dell’1% nel 2015 dalla precedente stima dell’1,2%. Anche il mercato del lavoro resta molto debole. Sono 7,7 milioni le persone, totalmente o parzialmente senza un’occupazione. Confindustria sollecita una scossa politico-economica molto forte per riportare l Italia su un più alto sentiero di sviluppo e di crescita. Il leader degli industriali, Giorgio Squinzi, guarda tuttavia al bicchiere mezzo pieno e dopo le previsioni dei suoi economisti precisa che l’Italia non è più sull’orlo del baratro e che ha tutte le carte in regole per superare la crisi.”L’Italia ha tutte le carte in regola per superare questo difficile momento e riprendere il cammino della crescita – dice Squinzi – i numeri forse sono ancora difficili da accettare, ma oggi le prospettive sono in miglioramento. L’Italia non è più sull’orlo del baratro”.Il Governo è pronto a dare quella scossa invocata dalle imprese. Lo assicura il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio.”Per adesso siamo fiduciosi della nostra previsione – sottolinea Delrio – siamo convinti che le le riforme messe in campoprovocheranno uno shock positivo”.