Confindustria: questa politica può fare più danni del Covid

Bonomi: Soldi a pioggia senza guardare futuro. Molte imprese non riapriranno

carlo-bonomi

“Questa politica rischia di fare più danni del Covid”. Dure critiche dal neo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, alle politiche del governo in una intervista a un quotidiano. “Questo è un Paese che si è abituato ad essere anestetizzato. Non sto cercando le polemica, sto cercando di mettere tutti davanti alla realtà: in autunno molte imprese non riapriranno, altre dovranno ridimensionarsi. Non sappiamo cosa succederà domani, che ne sarà delle commesse, degli ordini, dei fornitori”. “Il governo ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto. Ma il lavoro, i posti di lavoro, non si gestiscono e non si creano per decreto – avverte Bonomi -. Serve una strategia, una visione. Bisogna smetterla di guardare esclusivamente al dividendo elettorale”.

Invece “siamo alla solita politica degli annunci. Ci sono stati già tre decreti per affrontare l`emergenza: soldi a pioggia, senza mai guardare al futuro. Il decreto liquidità non ha messo liquidità nelle casse delle aziende mentre la cassa integrazione la stanno anticipando le aziende – è l’accusa -. Le stesse che non hanno liquidità perché sono in crisi. È una follia. Bisognerebbe cambiare passo perché ho la sensazione che il governo, e la politica in generale, tendano a comprare tempo, a prendere a calci la lattina e spostarla un po` più in là”.

Sul da farsi “lo ha detto molto bene il governatore della Banca d`Italia, Ignazio Visco. Bisogna puntare sulla crescita: sono venticinque anni che il nostro Paese perde produttività. E la crescita dipende anche da dove si allocano le risorse: da decenni si aumenta la spesa corrente (il dividendo elettorale) a scapito degli investimenti nelle infrastrutture, nella sanità, nell`innovazione e nella ricerca, nelle politiche per la sostenibilità ambientale e sociale, nelle politiche attive per il lavoro anziché annegarle nel reddito di cittadinanza o nei navigator. A proposito qualcuno sa dove sono andati a finire? Non si fa così – avverte Bonomi – è uno spreco di risorse inaccettabile”.