Confiscati beni per 150 mln a esponente di spicco di Cosa nostra
La polizia ha confiscato beni per oltre 150 milioni di euro (sequestrati a gennaio 2008)…
La polizia ha confiscato beni per oltre 150 milioni di euro (sequestrati a gennaio 2008) nei confronti di Andrea Impastato, 72 anni, esponente di spicco delle famiglie mafiose di Cinisi (Palermo), figlio di Giacomo detto “u sinnacheddu” in costante relazione con i Badalamenti, e fratello di Luigi, già indiziato mafioso ed ucciso a Palermo a colpi d`arma da fuoco nel corso di un agguato di mafia nel 1981. L’uomo era anche in contatti, sia personali che economici, con numerosi personaggi di spicco di Cosa Nostra, da Bernardo Provenzano a Salvatore Lo Piccolo. Arrestato nel 2002 per associazione per delinquere di stampo mafioso – al termine di una lunga ed articolata indagine antimafia della Squadra Mobile di Palermo, volta a sradicare un sodalizio criminoso fattivamente impegnato ad amministrare e gestire il patrimonio corleonese – Impastato è stato condannato nel giugno 2005 dalla Corte d`Appello di Palermo a 4 di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e libertà vigilata per un anno.
Le indagini patrimoniali, avviate dalla Divisione Anticrimine della Questura di Palermo, coordinate dalla Procura, hanno permesso di ricostruire il patrimonio illecito di cui Impastato risultava poter disporre direttamente o indirettamente. È stato così scoperto un vero e proprio “impero economico” costituito da numerose imprese operanti nel settore edile, in quello dei trasporti, dell`estrazione del materiale da cava, del turismo, da numerosi beni immobili. Tra questi, un intero complesso turistico-residenziale a San Vito Lo Capo (il residence “Il Baglio”) ed un complesso immobiliare adibito a centro commerciale di oltre 50.000 mq a Carini, oltre a rapporti bancari e finanziari. Tra i beni confiscati ci sono una cava, complessi industriali di oltre 50 mila mq, la struttura alberghiera a San Vito Lo Capo, conti correnti, depositi postali e titoli, sette aziende.