Politica

Rilasciati altri ostaggi, si prospetta prolungamento tregua

Il terzo giorno di sospensione delle ostilità tra Israele e Hamas si è concluso senza intoppi, segnando una fase cruciale dopo le tensioni di sabato. Quattordici cittadini israeliani e tre thailandesi sono stati rilasciati, mentre in cambio sono usciti dal carcere 39 detenuti palestinesi. Beyamin Netanyahu ha dichiarato durante una conversazione con Joe Biden che esiste un piano di intesa che prevede la liberazione di 10 ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua.

La giornata ha iniziato positivamente, con Hamas che ha consegnato a Israele la lista aggiornata degli ostaggi da rilasciare. Quattordici israeliani e tre cittadini thailandesi sono stati consegnati alla Croce Rossa e trasferiti in territorio israeliano. La lista includeva il nome di Avigail Idan, una bimba israelo-americana di 4 anni rimasta orfana durante l’attacco del 7 ottobre. Un gesto simbolico è stato il rilascio di Ron Kriboy, 25enne con doppia nazionalità russa, in segno di “omaggio” a Vladimir Putin per il suo sostegno alla causa palestinese. Questa volta, Hamas ha evitato di separare i nuclei familiari, dimostrando la volontà di cooperare. Dall’altra parte, Israele ha rispettato la sua parte dell’accordo liberando 39 palestinesi, tutti minorenni.

 

Si lavora per estendere la tregua

 

Nel frattempo, 237 camion di aiuti e 7 cisterne di carburante sono entrati a Gaza dall’Egitto, il numero più alto finora. Questi tre giorni di tregua hanno portato un certo sollievo agli oltre 2 milioni di abitanti di Gaza, molti dei quali erano stati costretti a lasciare le proprie case. Gli sforzi per un prolungamento della tregua sono evidenti, con Egitto e Qatar che continuano i colloqui con Hamas. Secondo fonti vicine al movimento palestinese, potrebbe esserci una disponibilità a estendere la tregua per garantire il rilascio di altri ostaggi israeliani. Gli Stati Uniti stanno svolgendo un ruolo attivo nel persuadere Israele, con Biden che ha dichiarato che l’accordo tra le parti “sta funzionando” e che il suo obiettivo è “estendere la pausa dei combattimenti oltre domani”. Netanyahu ha confermato che si stanno facendo progressi, con un piano che prevede la liberazione di 10 ostaggi per ogni giorno aggiuntivo di tregua.

Tuttavia, il primo ministro israeliano ha chiarito che i piani generali di Israele per Gaza non cambiano. Dopo il cessate il fuoco, ha affermato che Israele “riprenderà con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra”, che includono la distruzione di Hamas e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia. Alti funzionari militari israeliani ritengono che i miliziani di Hamas stiano utilizzando questa tregua per rinnovare le proprie forze e migliorare i piani per la prossima fase del conflitto. La situazione resta tesa, con scontri anche in Cisgiordania e voci divergenti sulle prospettive future. Il supporto internazionale e gli sforzi diplomatici sono fondamentali per evitare una nuova escalation e garantire una soluzione sostenibile a lungo termine.

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