Cronaca

Consegnato a Dell’Utri atto di scarcerazione. L’ex senatore: “Sto bene, voglio andare a cinema…”

Il primo giorno di liberta’ di Marcello Dell’Utri e’ avvolto nel silenzio della residenza di Milano 2, un complesso costruito da Silvio Berlusconi negli anni Settanta, intestata alla moglie, dove l’ex manager di Publitalia ha scontato gli arresti domiciliari per motivi di salute dal 2018, dopo la condanna per concorso in associazione mafiosa. Stamane, intorno alle 10.30, due carabinieri gli hanno consegnato l’atto di scarcerazione ma l’ex senatore di Forza Italia, che abita al primo piano di un condominio circondato dal verde.

“Sto bene, sto un po’ meglio”, ha detto Marcello Dell’Utri ai cronisti al termine dell’incontro col suo legale, Francesco Centonze, a Milano. “Approfitto della vostra gentilezza per salutare i miei colleghi carcerati che ho lasciato, io sono uscito mentre loro sono rimasti in galera, saluto tutti affettuosamente”. Sulle prime sensazioni della ritrovata liberta’, l’ex senatore di Forza Italia ha spiegato: “Mi sento frastornato dalla eccessiva liberta’, devo ancora abituarmi, vorrei andare al cinema, anche solo a mangiare al ristorante. In fondo, la liberta’ che cos’e’? Andare al cinema, andare al ristorante… cosa mi e’ mancato in questi anni? Sapete che non lo so…”. In tanti l’hanno chiamato da quando, stamattina, ha potuto riaccendere il telefono: “Sono assillato dalle telefonate, dai giornalisti soprattutto ma anche da tantissime persone e amici”. Quanto agli studi universitari intrapresi da poco all’Universita’ di Bologna, Dell’Utri ha raccontato di avere gia’ sostenuto sette esami. “Proseguiro’ gli studi a casa. In questi anni le commissioni d’esame sono venute in carcere, uno solo l’ho dato a Bologna, me l’hanno consentito durante i domiciliari”.

All’ingresso del palazzo di Milano 2, dove l’ex senatore di FI ha ricevuto oggi il provvedimento di scarcerazione, s’e’ radunata una decina fra giornalisti e fotografi. “Dell’Utri e’ troppo buono, ha pagato solo lui per il sistema, altri erano piu’ colpevoli”, dice un un anziano residente del palazzo di Milano 2 che, alla domanda su come stia l’ex senatore, risponde: “Come vuole che stia, come stiamo noi vecchietti, coi nostri problemi di salute”. Stando a quanto riferito al ‘Corriere della Sera’, Dell’Utri si e’ iscritto all’Universita’ di Bologna per studiare Letttere. “Non si finisce mai di studiare – sono le sue parole – ho un esame di letteratura che mi aspetta. Adesso sto a casa di mia moglie che pero’ e’ all’estero, a Santo Domingo”. Un condomino indica il primo piano del palazzo, che consterebbe di “appartamenti da 300 metri in su”, dove due persone stanno allestendo le luci di Natale: “Ecco, Dell’Utri vive li'”. Nella biblioteca della Fondazione di via Senato, vicina alla casa dove l’ex senatore viveva nel cuore di Milano, due persone stamattina catalogavano i preziosi volumi: “Non sappiamo se il Senatore passera’ di qui oggi”.

Nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano, nel 2015, ventimila opere antiche, raccolte da dell’Utri, appassionato bibliofilo, vennero sequestrati dai carabinieri. Per quella vicenda, e’ ancora in attesa di una sentenza definitiva.Intanto, è stata fissata per il 12 dicembre dal magistrato di Sorveglianza di Milano l’udienza per valutare se Marcello Dell’Utri, l’ex senatore di Forza Italia da oggi libero, e’ ad oggi socialmente pericoloso e quindi se applicare o meno l’eventuale misura di sicurezza della liberta’ vigilata con le relative prescrizioni. Il fascicolo di Dell’Utri, che ha espiato una pena per concorso esterno in associazione mafiosa, e’ di competenza del giudice Giulia Turri. Nell’udienza del prossimo 12 dicembre, che e’ a porta chiuse, non e’ necessario che l’ex senatore da oggi libero, sia presente. In aula ci saranno invece i suoi legali, in particolare Alessandro De Federicis che si occupa dell’esecuzione della pena, e un pm per discutere sull'”attualita’” della pericolosita’ sociale dell’ex senatore il quale non ha pero’ chiuso i suoi conti con la giustizia: per esempio deve affrontare ancora il processo per la cosiddetta trattativa Stato-mafia che in primo grado gli ha portato la pena di 12 anni. La valutazione se sia o non sia ancora socialmente pericoloso e’ il presupposto per l’applicazione della misura di sicurezza della liberta’ vigilata e delle relative prescrizioni. Valutazione che spettera’ al giudice Giulia Turri che, sul caso, ha gia’ avviato un’ istruttoria prevista.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da