L’assegnazione avviene, sulla base della unanime decisione della giuria, poiché “la proposta rappresenta un miglioramento dell’offerta culturale che si concretizza in un cambiamento significativo, anche nel lungo periodo, in quanto mira all’inclusione sociale con l’utilizzo delle nuove tecnologie e il coinvolgimento dei giovani e delle categorie a rischio di marginalizzazione, diffondendo l’abitudine alla lettura e valorizzando l’immagine sociale del libro.
In particolare, il progetto è risultato convincente anche in ragione del contesto storico e geografico, in quanto può costituire un laboratorio di pedagogia, di riscatto culturale, civile e sociale”. Inoltre, su proposta dello stesso ministro, vista l’intesa raggiunta in Conferenza unificata, il Consiglio dei ministri ha deliberato il conferimento al Comune dell’Aquila del titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2026.