Le divergenze fra i capi di Stato e di governo dell’Ue sul rincaro dei prezzi dell’energia e sul mercato dell’elettricità, durante la riunione del Consiglio europeo di Bruxelles, non hanno consentito di giungere a delle conclusioni condivise, nonostante la discussione si sia svolta a due riprese. Lo ha riconosciuto durante la conferenza stampa finale al termine del vertice il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
“È stato un dibattito lungo, su un tema serio e importante. Avevamo a disposizione due rapporti sul funzionamento del mercato elettrico e del sistema dello scambio dei permessi di emissione Ets (‘Emission Trade System’, ndr)”, che non hanno individuato anomalie. “Ma le divergenze attorno al tavolo non hanno permesso di avere delle conclusioni comuni. Ne parleremo al prossimo Consiglio europeo”, ha detto Michel. “Tutti i leader – ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo rispondendo ai giornalisti – sono determinati a lavorare insieme su questo tema, che ha un enorme impatto per le famiglie e per le imprese. La mia impressione è che gli argomenti in discussione erano estremamente difficili per il dibattito di questa sera”.
Oltre al dibattito sul funzionamento del mercato elettrico, in cui alcuni paesi (Francia, Spagna e anche Italia) sostengono che andrebbe cambiata la dinamica della formazione dei prezzi basata sul prezzo marginale del gas, mentre altri (Germania e nordici) si oppongono, ci sono altri due temi molto controversi: sull’Ets resta il sospetto di alcuni paesi dell’Est che vi siano delle speculazioni; e sulla “tassonomia” (sistema di classificazione) degli investimenti verdi ci sono diversi gruppi di paesi che sostengono la necessità di considerare “sostenibili” il nucleare o il gas.
Sulla “tassonomia”, ha ricordato Michel, “la responsabilità delle decisioni non è del Consiglio europeo”, ma della Commissione. “Comunque ci sono delle forti divergenze tra gli Stati membri. Abbiamo bisogno di più tempo e torneremo su questi temi al prossimo Consiglio europeo”, ha concluso il presidente del Consiglio europeo. Ricordiamo che Il Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS UE) è il principale strumento dell’Unione Europea per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra.