Consulta, gettito accise non spetta allo Stato ma alla Sicilia
Per i giudici è incostituzionale un comma del decreto legge Cresci Italia e che prevedeva l’aumento di 235 milioni annui il concorso alla finanza pubblica delle due regioni e delle province di Trento e Bolzano
Non spettano allo Stato ma alla Valle d’Aosta e alla Sicilia le maggiori entrate derivanti – in ciascuna delle due regioni autonome – dall’aumento delle accise sull’energia elettrica a seguito dei decreti del Ministero dell’Economia di fine 2011. Lo stabilisce la Consulta, dichiarando incostituzionale un comma del decreto legge Cresci Italia del 2012, che prevedeva così di aumentare di 235 milioni annui il concorso alla finanza pubblica delle due regioni e delle province di Trento e Bolzano. Infatti, in base alla legge di revisione dell’ordinamento finanziario della Valle d’Aosta (690 del 1981), è devoluto alla Regione “l’intero gettito dell’accisa sull’energia elettrica, percetta nel territorio regionale”, scrivono i giudici nella sentenza (65/2015) depositata oggi. Per destinare allo Stato quel gettito, sarebbe servita “una specifica determinazione ministeriale sulla misura del ‘riversamento’, che deve essere adottata ‘d’intesa’ con il Presidente della Giunta regionale”. La norma impugnata è quindi incostituzionale per la “lesione dell’autonomia finanziaria della Regione Valle d’Aosta”. Anche le province autonome di Trento e Bolzano inizialmente erano ricorse alla Consulta, rinunciando però all’impugnativa dopo aver raggiunto un accordo in materia con il governo.