Economia

Conte accelera, entro fine anno cashback. E chiede stop commissioni per piccole spese

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, vuole stringere i tempi per il piano di incentivazione dei pagamenti cashless, senza contanti, e chiede agli operatori di azzerare le commissioni sulle spese di piccolo importo. Il premier ha sempre ribadito di ritenere il piano una priorità, nell’ottica della lotta all’evasione, e ora vuole accelerare per farlo partire entro l’anno. Il progetto prevede un meccanismo di cashback, ovvero di rimborso, del 10% per i pagamenti effettuati con moneta elettronica, fino a un massimale di 3 mila euro. Il rimborso sarebbe quindi, in questo caso, di 300 euro. Previsto anche un cashback straordinario di 3 mila euro per i primi 100 mila che in Italia useranno i pagamenti elettronici, indipendentemente dal valore della transazione.

Per far questo, però, occorre una riduzione delle commissioni. Per questo, la prossima settimana, Conte vedrà gli acquirer, a cui ha già chiesto, spiegano fonti di Palazzo Chigi, di partecipare all’iniziativa magari con un loro cashback aggiuntivo e “di abbassare in modo importante le commissioni”. L’ipotesi, su cui ci sarebbe ampia disponibilità, è di azzerare le commissioni per spese da 0 a 5 euro ma alcuni operatori, sottolineano le fonti, mostrano anche disponibilità a eliminare le commissioni per spese da 0 a 25 euro. Da parte del governo, però, non potrà essere posto un obbligo e il tutto sarà rimesso alle singole iniziative in modo da non violare le regole sulla concorrenza.

Ulteriore componente del programma è la cosiddetta ‘Lotteria degli scontrini’ con un ‘montepremi’ di 50 milioni di euro per chi utilizza le carte di pagamento. Insomma, si punta a premiare chi usa la carta di credito al posto del contante. E per far ciò il governo ha stanziato 3 miliardi di euro all’anno. In merito invece al “super caschback” – i primi 100mila cittadini che useranno maggiormente la carta, faranno cioè più transazioni, a prescindere dalla cifra spesa avranno un rimborso di 3.000 euro l’anno – conterà il numero delle operazioni: ad esempio 5 caffè vengono considerati alla stregua di 5 borse di lusso. L’opposizione non vede di buon occhio il progetto governativo.

E il primo attacco arriva da Giorgia Meloni che sottolinea come l’esecutivo non sia “nemmeno minimamente riuscito a far abbassare le commissioni alle banche”. In pratica, la presidente di Fratelli d’Italia, accusa il governo di intraprendere politiche di incentivo all’utilizzo dei pagamenti elettronici andando “ad ingrassare sempre di più il circuito bancario e finanziario”. “Addirittura – aggiunge la Meloni – arriva a pensare ad una specie di riffa premiando chi effettua più transazioni senza contanti. I camerieri dei banchieri che siedono a Palazzo Chigi non conoscono vergogna: mentre continuano a distruggere l’economia reale, la finanza, per l’ennesima volta, festeggia”.

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