Un Consiglio dei ministri serale a Villa Pamphilj, al termine della giornata di lavoro degli Stati generali, per dare un segnale concreto con il via libera alla proroga della Cassa integrazione. E un notevole gioco di equilibrio, per restare fuori dalla bufera che sta investendo il Movimento 5 stelle. Nella prima giornata degli Stati generali a Villa Pamphilj, dopo il ‘prologo’ europeo di sabato, il premier Giuseppe Conte si dedica ai temi economici, anche memore dell’invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a far sì che le proposte sappiano “approdare a risultati concreti”. I lavori sono stati aperti stamani da Vittorio Colao, il supermanager chiamato a elaborare le proposte per la ripartenza ma poi vissuto con insofferenza dallo stesso premier e dal governo. E non a caso il lavoro della task force passa sostanzialmente in secondo piano, con il ringraziamento di Conte per un lavoro di “ampio respiro” che rappresenta “un contributo importante” di lavoro per l’esecutivo.
Il presidente del Consiglio ha poi incontrato i sindacati, prima quelli confederali e quindi quelli autonomi, per chiudere infine la giornata con gli enti locali: Regioni, province e Comuni. E alle organizzazioni sindacali ha garantito il suo impegno per i lavoratori, che si tradurrà già stasera in un atto concreto: un decreto che sarà portato stasera in Cdm e che permetterà a chi ha già esaurito le prime 14 settimane di cassa integrazione di richiedere subito le ulteriori 4 settimane approvate con il decreto rilancio. Questo perchè la priorità del governo, assicura, è “tutelare il lavoro e il reddito”, anche con il “salario minimo”: “Qui non lasciamo i lavoratori, non li abbandoniamo per strada, non permettiamo che siano licenziati”. Anche le imprese, però, ha tenuto a sottolineate, sono al centro dell’attenzione del governo. Da oggi, ha ricordato, c’è “la possibilità di chiedere online contributi a fondo perduto per chi fattura fino a 5 mln di euro. Non c’è un click day, avete 60 giorni per farlo, e avrete fino a 40 mila euro di ristoro”. E per il futuro, garantisce, “non c’è una patrimoniale all’orizzonte”.
Ma attenzione alle imprese non vuole dire subordinazione a Confindustria, ha tenuto a fare notare. Se dunque l’associazione degli imprenditori, critica con il governo, “ha raccolto l’invito del governo nel modo più giusto ben vengano, li attendiamo” mercoledì a Villa Pamphilj. Ma oggi è anche il futuro personale di Conte al centro dell’interesse dei media, nel giorno in cui il M5s è investito dalla polemica sulle rivelazioni di ‘Abc’ su presunti finanziamenti dal Venezuela e divampa lo scontro interno, con il botta e risposta tra Alessandro Di Battista e Beppe Grillo. L”avvocato del popolo’ conosce bene i sondaggi sul suo gradimento e che lo vorrebbero proiettare alla guida del Movimento 5 stelle, ma sa anche bene quali siano i rischi che deriverebbero dall’abbandonare in questa fase quel ruolo ‘istituzionale’ che è riuscito fin qua (più o meno) a mantenere.
Per questo ai giornalisti che, in una conferenza stampa a metà pomeriggio gli porgono domande sul tema, risponde sostanzialmente evitando la questione o glissando con parole che paiono di maniera. Sulle vicende interne al M5s, dice, “non ho sentito Grillo” e “non credo sia opportuno e non mi sento di valutare vicende interne a una delle forze politiche che sostengono la maggioranza”. Per quanto riguarda il suo eventuale futuro in politica, si limita a dire che “domani se terminerò questo servizio e tornerò a fare quello che facevo, sarò contentissimo. Non c’è da trovare occupazione a Giuseppe Conte”. Una dichiarazione che sarà il caso di appuntare e ricordare per il futuro. askanewsc