Conte incaricato: “Sarò l’avvocato difensore dell’Italia”. Ancora un professore per Palazzo Chigi

23 maggio 2018

Dopo quasi due ore di colloquio, Sergio Mattarella conferisce l’incarico a Giuseppe Conte, nome indicato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini dopo settimane di trattative. Il giurista accetta l’incarico con riserva e annuncia che svolgera’ un giro di consultazioni con le forze politiche, per poi tornare al Colle “nei prossimi giorni e sciogliere la riserva” e presentare al Capo dello Stato la lista dei ministri. Conte si presenta ai giornalisti nella sala stampa del Quirinale e parla per circa 4 minuti. “Saro’ l’avvocato difensore dell’Italia”, scandisce. Quindi, mette subito in chiaro che l’Italia resta saldamente in Europa e conferma la sua posizione in ambito internazionale. Ma mette subito in chiaro anche un’altra cosa, questa volta tutta politica: il programma con cui si presentera’ davanti alle Camere per chiedere la fiducia si basera’ “saldamente” sul contratto di governo e sulle intese sottoscritte da Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il giurista e professore di diritto, al centro di un’aspra polemica sul suo curriculum, e accusato di essere un mero esecutore, tiene a specificare che il suo ruolo non sara’ affatto quello. Del resto, spiega, “ho dato un contributo al contratto su cui si fonda l’esecutivo”, dice come a specificare che il suo non e’ stato un ruolo da spettatore, e garantisce: “Quello che si appresta a nascere sara’ il governo del cambiamento”.

“Mi ripropongo di essere l’avvocato difensore del popolo italiano senza risparmiarmi e con il massimo impegno e responsabilita’”, sottolinea riferendo che “con il presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase delicata che stiamo vivendo. E delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole. Cosi’ come sono consapevole della necessita’ di confermare la collocazione europea e internazionale dell’Italia”. Infine, chiarisce di aver ben presente le sfide che lo attendono, e non intende sottrarsi, anzi delinea quale sara’ la sua direttrice di marcia: Il futuro governo “dovra’ cimentarsi da subito con i negoziati in corso sul bilancio europeo, sulla riforma del diritto di asilo e il completamento dell’unione bancaria. E’ mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno, costruendo le alleanze opportune e operando affinche’ la direzione di marcia tuteli e rifletta gli interessi nazionali”. Esultano Luigi Di Maio e Matteo Salvini, entrambi pronti a far parte della squadra di governo. “Dopo tante ingiustizie, inizieremo a fare giustizia in questo Paese”, promette il capo politico pentastellato. “Sara’ il governo dell’orgoglio”, afferma il leader della Lega, che mette i puntini sulle ‘i’: “Noi non andiamo” in Europa “a sfasciare niente, andiamo a ricostruire ma con orgoglio”. Ora, conclude, “basta essere subalterni”.

Caustico il primo commento di Matteo Renzi: “Conte si e’ proposto come l’avvocato difensore del popolo italiano: noi ci costituiamo parte civile. Parte civile per verificare se realizzeranno le promesse della campagna elettorale. E parte civile nel modo di fare opposizione”. Non e’ da meno il segretario reggente del Pd: “Noi siamo pronti a fare un’opposizione netta e costruttiva”, spiega Maurizio Martina, “al Professor Conte che si proclama avvocato dei cittadini diciamo che l’Italia non si governa come fosse in Tribunale”. Forza Italia conferma la linea dell’opposizione: “Non voteremo la fiducia a un governo che nasce con un programma che ci preoccupa. Saremo vigili su un esecutivo che nasce sbilanciato sul M5s, di cui non abbiamo alcuna fiducia e che reputiamo immaturo per guidare l’Italia”, attacca la capogruppo azzurra al Senato, Annamaria Bernini. Non fa sconti al premier incaricato Giorgio Mule’, portavoce dei gruppi parlamentari azzurri: “Giuseppe Conte ha rivendicato e messo il timbro su un contratto intriso di statalismo e contrario allo sviluppo che, parole sue, costituira’ il fondamento dell’azione di governo. Basta questo per rendere palesi tutte le fortissime preoccupazioni che nutrivamo”. Quindi avverte: “Sappia il professor avvocato Conte che Forza Italia non gli concedera’ alcuna attenuante”.

Chi è Conte

Avvocato e professore di diritto privato all’Università di Firenze Giuseppe Conte, 54 anni, è il premier incaricato per la guida del governo M5s-Lega. Con una lunga carriera accademica ma nessuna esperienza politica diretta (a parte la sola ammissione di aver “votato sinistra in passato”), il nome di Conte è venuto fuori per la prima volta sulla scena politica quando Luigi Di Maio lo ha indicato, prima del voto, come futuro ministro della Pubblica amministrazione. Conte è, tra l’altro, l’estensore del programma del Movimento cinque stelle sulla giustizia, a riprova dello stretto rapporto con lo stesso Di Maio. Nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, Conte si è laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma nel 1988 e ha poi insegnato, tra l’altro, alla Lumsa di Roma, all’Università di Malta e a quella di Sassari. E’ stato anche componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa. Sul suo curriculum, nei giorni scorsi, è scoppiata la polemica, per alcune esperienze di ricerca all’estero indicate dal professore, tra cui una alla New York University.

Qui, in un curriculum pubblicato sul sito della Camera, Conte ha scritto di aver “perfezionato e aggiornato i suoi studi” ma la NYU, attraverso una portavoce, ha precisato al New York Times che “una persona con quel nome non risulta in nessun archivio, né come studente né come membro della facoltà”, aggiungendo che è “possibile che abbia frequentato corsi di uno-due giorni per i quali l’Università non tiene registrazioni”. E chiarendo poi che Conte ha potuto usare la biblioteca della facoltà di giurisprudenza tra il 2008 e il 2014 per condurre ricerche. Durante la presentazione della squadra di governo del Movimento cinque stelle Conte aveva sottolineato che “bisogna drasticamente abolire le leggi inutili, che sono molte più delle 400 indicate da Luigi Di Maio”, e “rafforzare la normativa anti-corruzione prevedendo quelle iniziative che si muovono nello spazio oscuro che precede la corruzione”. Infine “rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola”.

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