“Dzeko? Io non ho chiesto niente alla mia società, se qualcuno lo accosta all`Inter per mia volontà allora è lontano anni luce. Ogni volta che si parla di un giocatore sembra che sia un capriccio dell`allenatore, ma io ho influito poco su tutte le situazioni. Non parlo di Dzeko perché ho rispetto della Roma e dei miei ragazzi”. Parola di Antonio Conte alla vigilia della sfida con il Benevento in programma domani sera a San Siro. “Io ribadisco che i giocatori sono questi e rimarranno questi fino al termine della stagione. Se qualcuno non è contento e chiede di andare via è diverso: se poi ci saranno situazioni senza esborso economico si farà altrimenti non vedo cambiamenti. Sappiamo in che situazione siamo, inutile fare fumo o creare instabilità nella squadra, noi dobbiamo lavorare e stare zitti. Alexis Sanchez? E` un giocatore dell`Inter e deve stare concentrato ed essere a disposizione della squadra”, le parole dell`allenatore nerazzurro.
Capitolo Eriksen, autore del gol decisivo su punizione nel derby contro il Milan in Coppa Italia: “Il calcio però è diverso dal rugby dove si fanno entrare i giocatori per battere i calci piazzati, da lui ci attendiamo un contributo anche sul calcio giocato durante la partita, non si può pensare di farlo giocare solo per tirare le punizioni. Sicuramente in tutti questi anno l’Inter non ha avuto uno specialista nelle punizioni”. Conte che non sarà in panchina contro il Benevento perché squalificato: “Sono io che ho chiesto alla società di non fare ricorso, giuste o sbagliate queste situazioni vanno accettate. Ho un staff preparato e i miei giocatori dopo un anno e mezzo sanno quello che devono fare”. Chiusura su quanto avvenuto tra Ibra e Lukaku, squalificati entrambi per un turno in Coppa Italia dal giudice sportivo: “Non so se ci sarà un’inchiesta della Procura e non mi interessa. Il mio compito è quello di allenare i giocatori. Romelu era in diffida e la squalifica è scattata col giallo”, ha concluso Conte.