Conte-Mancini-Di Biagio, corsa a tre per il ct azzurro
Vicecommissario Figc: “Non usciremo da quei nomi, annuncio a giugno”
”Per giugno avremo ufficializzato il nuovo commissario tecnico o saremo comunque molto vicini. I nomi? Conte, Mancini e Di Biagio, non usciremo da questi”. In occasione dello stage azzurro che si e’ concluso oggi a Coverciano il vicecommissario della Federcalcio Alessandro Costacurta ha rotto gli indugi sulla rosa dei candidati alla successione di Gian Piero Ventura, esonerato dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai prossimi Mondiali. ”I nomi sono quelli ed e’ il pensiero condiviso da tutti in Federazione trattandosi di grandi allenatori con le componenti giuste per ricoprire al meglio questo incarico e per essere un’assicurazione per il futuro del calcio italiano – ha ribadito Costacurta – Se cercheremo sponsor per pagargli lo stipendio? Non credo. Penso che il nuovo allenatore della Nazionale fra le prime undici cose che mi chiederà non sarà quanto percepirà”. Quindi ha precisato la propria posizione su Conte: ”Mai detto di preferirlo agli altri, ho solo detto che avendo già allenato l’Italia con ottimi risultati lui può essere oggettivamente la persona giusta. Ma non ho detto la più giusta. In ogni caso ha i parametri far bene anche con questa Nazionale che ad ora non ha grandissimi talenti. Uno e’ Chiesa? Ecco, oggi di fenomeni ne abbiamo visto uno, Federico ha fatto tre o quattro giocate…È quasi meglio del padre – ha sorriso Costacurta – Speriamo Enrico non mi senta sennò mi dà uno schiaffo”. Braccia aperte poi per Buffon: ”Abbiamo dato la possibilità a Di Biagio di scegliere chi reputa fra i migliori per i test con Argentina e Inghilterra e io apprezzo la sua scelta di richiamare Buffon che non poteva certo chiudere in azzurro con la gara con la Svezia. Forse a novembre tanti non erano nella forma migliore però molti di quelli che hanno disputato i play off possono ancora dare una mano”. Chiusura su di Di Biagio: ”Il suo lavoro verrà valutato in base anche ai riscontri che arriveranno dai giocatori e dalle risposte sul campo. All’Italia servono un po’ di sostanza, aggressività, passione e organizzazione, ovvero le basi da cui ripartire”.