Giuseppe Conte riparte in serata da New York per arrivare a Roma e chiudere la partita della nota di variazione al Def. Il premier, prima del Consiglio dei Ministri, che al momento è in programma per le 18 (italiane) di domani, riunirà un vertice per condurre l’ultima mediazione.
Il Movimento 5 stelle è impegnato in un forcing per dichiarare subito uno sforamento intorno al 2,4%, nonostante le resistenze del ministro dell’Economia Giovanni Tria. In questo senso va anche l’uscita di ieri sera del vicepremier Luigi Di Maio, che ha dichiarato che il Movimento è pronto a non votare il documento se non ci saranno misure di equità, a partire dal reddito di cittadinanza. Parole che non hanno colto di sorpresa il premier, che era stato pre-avvertito dallo stesso Di Maio, con cui da New York ha contatti continui.[irp]
“Io non mi inquieto, i decimali non sono un problema”, ha ribadito Conte, secondo quanto riferito ad Askanews da chi ci ha parlato nella tarda serata newyorkese, dopo una giornata passata all’Onu, ma con lo sguardo alle fibrillazioni che arrivavano da Roma. Domani nel vertice il premier cercherà di arrivare a una soluzione di compromesso. Che alla fine, riferiscono fonti di governo, potrebbe essere quella di scrivere una cifra intorno al 2%, o un po’ superiore, giustificando lo sforamento con la necessità di fare investimenti, con un grande piano infrastrutturale, convincendo l’Unione europea a dare il via libera a un piano di sviluppo.[irp]
Intanto stamani, a New York, Conte ha cercato di convincere la comunità finanziaria, incontrando prima il presidente e amministratore del fondo Blackrock Larry Fink e poi la presidente del New York Stock Exchange Stacey Cunningham, a cui ha spiegato la strategia del governo per rilanciare la crescita. “Avevo interesse a rappresentare che stiamo lavorando seriamente”, ha spiegato al termine, e che l’obiettivo del governo è “realizzare riforme strutturali. Gli investitori sono nostri alleati in questo percorso di riforma”. askanews