“Non sono venuto qui per chiedere a Putin di comprare titoli italiani”. Lo chiarisce Giuseppe Conte a Mosca, al Cremlino, ben sapendo che la sua visita si staglia sullo sfondo delle polemiche tra Roma e Bruxelles e della bocciatura alla manovra, con conseguenti preoccupazioni sull’economia italiana. “Faccio una battuta”, ha poi aggiunto. “Se poi all’esito di valutazioni tecniche il fondo sovrano e la banca centrale lo faranno sarà perché, come io credo, è conveniente: farebbero un buon affare ad investire in Italia”.
Parole che prendono un certo peso anche a fronte della significativa rilevanza del viaggio: l’incontro con Vladimir Putin non è un semplice faccia a faccia. Ma una mezza giornata, passata tra colloqui formali, pranzo, tavola rotonda con il top dell’imprenditoria, avvio di joint venture, firma di contratti e persino la proiezione di un primo assaggio dell’ultimo kolossal del maestro Andrei Konchalovsky dedicato a Michelangelo. Nel corso del confronto il presidente Conte ha avuto modo di ribadire il ruolo dell`Italia e dell’economia italiana in Russia. Storia, cultura, ovviamente, ma soprattutto consolidati rapporti economici che hanno fatto sempre considerare la Russia un partner strategico. Ma se Conte è arrivato al Cremlino, reduce dalla bocciatura alla manovra, Putin lo ha accolto al Cremlino, all’indomani di una giornata molto tesa sugli equilibri nucleari e la deterrenza.
Il presidente russo ha detto parole pesantissime e ha minacciato una rappresaglia nei confronti dei Paesi europei che ospitano i missili Usa a medio raggio. “Per quanto riguarda l’Europa, ovviamente, la domanda più importante è se gli Stati Uniti si ritirino definitivamente da questo Trattato INF, la questione più importante è cosa faranno con questi missili”, ha detto il presidente russo in conferenza stampa con Conte. “Se vengono dislocati in Europa, quindi, naturalmente, dovremo rispondere (con misure) a specchio. I paesi europei, se si arriva a questo, dovranno capire che stanno mettendo il loro territorio a rischio di un possibile attacco di rappresaglia. Queste sono cose ovvie”, ha aggiunto Putin. Parole pesanti, che danno la misura di quanto la situazione internazionale sia esplosiva.
E lo stesso Conte lo sottolinea. “Ho manifestato questa inquietudine anche a Donald Trump, con cui ho un appuntamento telefonico, e l’Italia farà di tutto perché su questa vertenza si apra una finestra di dialogo ben chiara, dobbiamo evitare una escalation che sarebbe inquietante per tutti”. Sempre sul fronte internazionale, resta un grande punto di domanda sulla Conferenza di Palermo del 12-13 novembre dedicata alla Libia: Conte ha palesato esplicitamente il desiderio che venga Putin, che però ha solo promesso che la Russia sarà rappresentata al top. Si è anche parlato della collaborazione economica e industriale in evidente ripresa. L`Italia è al fianco della Russia per il rilancio della collaborazione economica. “Sono contento e ringrazio per questa calorosa accoglienza, l’incontro ci ha permesso di ripassare e rinforzare la cooperazione in campo sociale, economico, culturale. E’ stato un incontro molto positivo, abbiamo potuto confermare la tradizione dei nostri rapporti e dare una prospettiva di un incisivo incremento”, ha detto Conte.
Tra i due Paesi anche una rilevante collaborazione scientifico-tecnologica. E ci potrebbero essere ulteriori margini di crescita per molti settori. Tra i contratti firmati quest’oggi, spicca l’accordo di cooperazione strategica e ampliamento della partnership di Enel con la società per azioni Russian Railways, che include un`estensione del contratto di fornitura energetica che lega le due società dal 2008. Lo ha firmato il numero uno Francesco Starace ed è qualcosa chiaramente nel segno della continuità. Enel opera in Russia dal 2004, e possiede il 56,4% di Enel Russia che gestisce quattro impianti termoelettrici con una capacità installata netta di 8,9 GW. In joint venture con ESN, il gruppo possiede 49,5% di Rusenergosbyt (RES), uno dei principali fornitori russi di energia ed unico operatore energetico a fornire energia elettrica al sistema ferroviario russo in tutto il vasto territorio del paese. Nonchè principale sistema ferroviario al mondo.
Inoltre prima dell’incontro Putin-Conte (un anticipo per puri motivi logistici) Anas e il fondo sovrano russo Russian direct investment fund (Rdif) hanno firmato a Mosca due accordi per lo sviluppo congiunto di investimenti pari a oltre 11,6 miliardi di euro riguardanti 1.100 km di infrastrutture stradali in Russia. E oltre ad Anas al Cremlino sono stati firmati ben 13 accordi. Tra i quali anche quello siglato dalla società di gestione di fondi che forniscono prestiti alle piccole imprese, Mikro Kapital (firmato il suo fondatore Vincenzo Trani) e la Corporazione Pmi russe. Accordo che è un esempio di quel “fare squadra” di cui Conte ha parlato più volte: “I fondamenti della nostra economia sono solidi – ha concluso Conte – Governo e imprenditori dobbiamo fare sistema”. askanews