Conte ora invita opposizioni ma al Senato è scontro M5s-Salvini. Il premier “snobba” Draghi

Conte ora invita opposizioni ma al Senato è scontro M5s-Salvini. Il premier “snobba” Draghi
Maria Elisabetta Alberti Casellati
26 marzo 2020

Giuseppe Conte offre alle opposizioni un percorso di maggiore collaborazione nella stesura dei provvedimenti per fronteggiare le conseguenze del coronavirus, ma la conclusione della seduta del Senato, con urla e accuse reciproche tra maggioranza e opposizioni, non sembra prefigurare cambiamenti di clima. Rispetto al discorso di ieri alla Camera, il presidente del Consiglio tratteggia un “percorso di più significativo confronto” con le opposizioni, di cui non assumerebbe le redini ma da affidare al ministro per i rapporti con il Parlamento, in vista del decreto annunciato per aprile. La risposta delle opposizioni è fredda: Forza Italia precisa che responsabilità “non è una cambiale in bianco”; Fratelli d’Italia che è necessario un “maggiore ascolto”; Matteo Salvini chiede l’autocritica del governo sugli “evidenti errori” e offre la disponibilità della Lega “non come spettatori ma come protagonisti”.

Fino all’intervento conclusivo della seduta, quello del capogruppo M5s Perilli che attacca a testa bassa il centrodestra: “La responsabilità sì, ma non l’ipocrisia: non posso nascondere che quello che avviene qui in aula non è la realtà delle dichiarazioni delle opposizioni fuori dall’aula e nelle televisioni”, dice scatenando la reazione del centrodestra, che costringe la presidente Casellati ad intervenire. Il capigruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, aveva provato a rilanciare l’invito all’opposizione, “lavoriamo tutti insieme per il bene degli italiani”, nel “momento della responsabilità, che non vuol dire essere unanimi, ma collaborare, essere leali”, per intervenire sul Dl Cura Italia che può essere “modificato e migliorato”. Ma anche Matteo Renzi sferza il premier, arrivando a proporre una commissione d’inchiesta per “dopo l’estate: si sono fatte su tutto, penso si possa fare anche di fronte a 8000 morti”.

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E l’ex presidente del Consiglio punta sulla linea dettata da Mario Draghi al Financial Times: “Ci indica la strada. E 50 miikardi non bastano. Bisogna fare sì debito, ma per dare più liquidità alle pmi”. Anche Salvini rilancia le parole dell’ex presidente Bce: “E’ caduto il mito ‘non si può fare debito’, oggi il presidente Draghi ce l’ha detto, si può fare debito ma non per assistenza, per rilanciare il reddito. Benvenuto presidente Draghi, ci serve l’aiuto di tutti e ci serve anche il suo aiuto. Quindi sono contento di questa sua intervista e di quello che potrà nascere da questa intervista”. Da Conte però neanche un passaggio sull’intervento di Draghi. 

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