Conte: rispettare standard legalità o a elezioni andiamo da soli

Il capo dei 5stelle parla del rapporto con il Pd e delle alleanze alle elezioni amministrative

Giuseppe Conte

Il rapporto fra Movimento 5 stelle e Partito democratico è frequentemente oggetto di strappi, riavvicinamenti e correzioni in corsa. E’ accaduto anche oggi, nel corso di una conferenza stampa convocata dal leader stellato Giuseppe Conte per parlare della scuola di formazione del Movimento, ma che poi si è allargata ai temi dell’attualità politica. Parlando del rapporto con il Pd e delle alleanze alle elezioni amministrative, in un primo momento Conte ha parlato di standard di legalità da rispettare e ha spiegato che dove questo non accade il M5S preferisce andare da solo. Poi, di fronte a una richiesta di precisazioni, ha spiegato di non voler accusare il Pd di non essere in linea con tali standard.

“E’ chiaro – ha detto l’ex premier parlando in generale dei rapporti con l’alleato – che con il Pd bisogna chiarirsi. C’è un dialogo aperto col Pd, c’è un dialogo continuo non insultiamo mai i nostri interlocutori, i nostri compagni di percorso. Io ho visto una postura del Pd… C’è stato un chiarimento un po’ tardivo sul riarmo, all’inizio sembrava che il 2 per cento di Pil in investimenti militari dovesse essere raggiunto nel 2024, 10-15 miliardi, come dire anziché sul sostegno a famiglie e imprese li mettiamo sulle armi, non è la stessa cosa. Ho trovato un Pd che nel Conte 2 ha sposato la prospettiva di una transizione ecologica e oggi ci propone gli inceneritori. Noi siamo sempre qui, non è che stiamo cambiando orizzonte ideale, cambiando strategia di azione politica”.

“Chiaro, dobbiamo parlarci col Pd e capire – ha proseguito Conte – qual è la posizione, l’orientamento. Sono consapevole che all’interno di una forza politica ci siano dei processi, dei confronti, però dobbiamo intenderci. Questi sono principi per noi non negoziabili, chi lavora con noi, deve chiarire queste posizioni. Questa è la ragione per cui noi col Pd siamo disponibili a lavorare, adesso ci saranno le elezioni amministrative, a me fa piacere che in tanti comuni andiamo anche insieme, sono assolutamente favorevole, siamo in coalizione, però voi sapete, noi abbiamo delle asticelle alte sulla cultura della legalità, ci sono anche dei comuni in cui non possiamo andare insieme. Lo dico apertamente, a livello territoriale ci sono alcune situazioni che ci spingono a non andare insieme”.

Rispondendo a una domanda sull’accusa al Pd di non rispettare standard di legalità, Conte ha negato di aver puntato il dito sul Nazareno: “Non l’ho detto, attenzione, correggete se qualcuno ha frainteso o mi sono espresso male io. Non sto dicendo che il Pd non rispetta standard di legalità, assolutamente, non mi permetterei. Sto dicendo che noi abbiamo vincoli stringenti, perché quando parliamo ai cittadini dobbiamo essere credibili. E allora sui nostri pilastri, la cultura della legalità, l’antimafia, la transizione ecologica, molto spesso, alcuni progetti – siamo seduti a fianco in coalizione – ci siamo dovuti alzare”.

“Poi in particolare – ha insistito il leader del M5S – può succedere per quanto riguarda questo aspetto della legalità che ci siano delle indagini in corso… Ho detto a tutti del Movimento 5 stelle che atteggiamenti giustizialisti del passato – anche se queste definizioni sono troppo manichee – li respingiamo, non li accettiamo più: gli indagati sono assolutamente presunti innocenti, hanno diritto a un equo processo e a tutte le garanzie costituzionali. Però voi sapete che come funziona per noi funziona anche per gli altri: abbiamo delle regole abbastanza stringenti, e quando andiamo in coalizione le applichiamo, tutto qui”, ha concluso Conte.