Conte torna a chiedere “aiuto” a volenterosi: dimissioni per un governo di salvezza nazionale

Conte torna a chiedere “aiuto” a volenterosi: dimissioni per un governo di salvezza nazionale
Giuseppe Conte
26 gennaio 2021

“Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale”. Dopo le dimissioni Giuseppe Conte ci ha pensato tutto il giorno e alla fine ha scelto un lungo post su Facebook per lanciare il suo appello ai “volenterosi”. Alla vigilia dell’avvio delle consultazioni, che inizieranno domani per terminare venerdì pomeriggio, il premier torna ad appellarsi a tutte le forze “europeiste” e che “hanno a cuore le sorti della Repubblica” per formare un governo in grado di affrontare le sfide dei prossimi mesi. Nel post, Conte ricorda e sottolinea che la settimana scorsa “il governo ha ottenuto la fiducia in entrambe le Camere, ottenendo la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati e la maggioranza relativa al Senato” ma ammette che in questo momento “davvero molto difficile” le “diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura”.

Da qui l’invito affinché “emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica”. E le sue dimissioni sono proprio, tiene a evidenziare, “al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale”. Quella che immagina è “un`alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono” per affrontare la crisi sanitaria ed economica ma anche “per approvare una riforma elettorale di stampo proporzionale e le riforme istituzionali e costituzionali, come la sfiducia costruttiva, che garantiscano il pluralismo della rappresentanza unitamente a una maggiore stabilità del sistema politico”. Una prospettiva di legislatura, quindi, per chi vorrà starci.

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Il premier garantisce che continuerà a svolgere il suo servizio al Paese, “con senso di responsabilità e con profondo impegno”, come ha fatto, insieme a ministri e maggioranza, fino a oggi “anche quando i risultati raggiunti e le risposte date non sono apparsi all`altezza delle aspettative dei cittadini”. Un cenno di autocritica, questo, che ha l’intento di contribuire a sciogliere vecchie ‘ruggini’. Conte, dunque, al termine della giornata mette in campo la sua mossa, per sollecitare gli indecisi e i titubanti a venire allo scoperto, consapevole che il suo “ter” è possibile ma non certamente scontato. “L`unica cosa che davvero rileva, al di là di chi sarà chiamato a guidare l`Italia – conclude – è che la Repubblica possa rialzare la testa. Allora avremo vinto tutti, perché avrà vinto l`Italia. Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese”. askanews

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