Conti attaccato su compenso per Sanremo: da me beneficenza in silenzio

Conti attaccato su compenso per Sanremo: da me beneficenza in silenzio
31 gennaio 2017

Quello che si e’ detto e letto sui social a proposito del suo compenso per la conduzione del prossimo Festival di Sanremo e’ stato come subire “un attacco personale, gratuito, senza sapere che il Festival produce ricchezza e che ci sono molti modi per aiutare chi e’ in emergenza”. E inoltre “ho sempre fatto beneficenza senza dirlo, e al Festival si parlera’ anche di sociale, come ho sempre fatto”. Carlo Conti replica cosi’ alle accuse che gli sono arrivate. Sul numero di Chi in edicola questa settimana, il conduttore chiarisce una volta per tutte la sua posizione su questo argomento che e’ stato attaccato sui social insieme al budget del Festival, e messo in relazione con i bisogni di gran parte della popolazione. “Mi dispiace molto. Comprendo il sentimento che parte da un disagio che c’e’ nella societa’ ma bisognerebbe sapere i fatti. Non perche’ un giornale fa un titolo e scrive una cifra allora e’ quella giusta e viene cavalcata in maniera populistica”.

“Ci sono altri modi – rileva Conti – in cui ciascuno di noi fa qualcosa per chi vive un’emergenza, ed e’ bello se rimane privato. Se quello che devolvo in beneficenza lo devo rendere pubblico per farmi bello allora perderebbe di quella forza che parte da un comandamento: ‘Ama il prossimo tuo’. Se voglio fare qualcosa di importante per gli altri mi sento piu’ ricco se non lo faccio sapere. Ho sempre pensato di dover restituire la grandissima fortuna che ho avuto nella vita e nel lavoro”. Quello di cui Conti si dice dispiaciuto e’ “l’attacco personale, gratuito, senza sapere le cifre, senza sapere che negli ultimi due anni il Festival ha prodotto ricchezza per la Rai, senza sapere che molti programmi si ripagano con la pubblicita’ non attingendo minimamente al canone anzi portando utili importanti”. E chi ha visto i suoi due precedenti Sanremo “sa che c’e’ stato tanto sociale, tante riflessioni che abbiamo lanciato, dalla musica di Ezio Bosso alla famiglia piu’ numerosa d’Italia o al racconto di un detenuto. Anche quest’anno ci saranno tanti riferimenti al mondo reale, ci sara’ uno spazio ancora piu’ grande perche’ sono successe tante cose (su tutte il terremoto, ndr) e il Festival deve avere questa vocazione non partitica ma politica e sociale”.

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