Politica

Conti pubblici, Padoan all’Europa: agiremo su evasione, accise e tagli di spesa

Una manovra correttiva danneggerebbe l’economia italiana su cui pesa gia’ l’onere del terremoto che supera il miliardo di euro nel 2017 : per questo le misure da mettere in campo per ridurre lo scostamento dall’obiettivo di medio termine, saranno orientate alla crescita e basate sostanzialmente su tagli di spesa e aumenti di entrate, anche sul versante della lotta all’evasione. E’ questa la posizione che il governo italiano ha espresso nella lettera inviata alla Commissione europea in risposta alla richiesta di una correzione dei conti pari allo 0,2% del Pil, ovvero circa 3,4 miliardi, accompagnata da un dettagliato rapporto sui fattori rilevanti che incidono sulla dinamica del debito. Lettera già arrivata stasera a Bruxelles come ha confermato una portavoce della Commissione europea. “Abbiamo ricevuto la lettera dal ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan, insieme al ‘Rapporto sui fattori rilevanti che influenzano la dinamica del debito in Italia’. Valuteremo il contenuto di entrambi i documenti”, ha riferito la portavoce.

LE MISURE Il ministero dell’Economia, spiega che “l’ammontare generale dello sforzo strutturale per riprendere il percorso verso l’obiettivo di medio termine sara’ composto per circa un quarto da tagli di spesa e per la parte restante da aumenti di entrate”. Nella missiva firmata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, viene indicato il ventaglio di misure che saranno adottate nel Documento di economia e finanza: tagli di spesa che incideranno sui consumi intermedi e sui bonus fiscali, interventi sulle imposte indirette, su una o piu’ categorie di accise e rafforzamento delle politiche recentemente adottate che hanno portato risultati soddisfacenti, in particolare sull’Iva reverse charge e split payment. Il governo ribadisce che la politica di bilancio dell’Italia e’ “pienamente in linea con il Patto di stabilita’” e che “i risultati raggiunti sul debito possono essere considerati piu’ che soddisfacenti”.

Il Tesoro sottolinea che il Pil dell’Italia nel 2016 “probabilmente sara’ superiore allo 0,8% stimato dal Governo”. L’entita’ dell’aggiustamento, che Bruxelles calcola nello 0,2% del Pil, circa 3,4 miliardi, non e’ ancora chiara e sara’ probabilmente definita anche alla luce dei dati sul Pil che l’Istat rendera’ noti a meta’ febbraio. Nessun commento dalla Commissione europea. Secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, non e’ previsto che alla lettera di questa sera segua una risposta: le informazioni contenute serviranno a completare le previsioni economiche invernali, che la Commissione pubblichera’ il prossimo 13 febbraio.

TAGLI DI SPESA Il novanta per cento circa dei risparmi di spesa verranno dai consumi intermedi e il resto agendo sulle agevolazioni fiscali. Le misure, spiega il governo, “seguono i significativi progressi nel controllo della spesa negli ultimi anni e saranno ulteriormente inseriti in una piu’ completa strategia di spending review nella prossima sessione di bilancio, grazie alla riforma del bilancio recentemente approvata”.

AUMENTO ENTRATE, DA ACCISE A REVERSE CHARGE L’aggiustamento di bilancio, sul lato delle entrate, comprendera’ possibili interventi su una o piu’ categorie di accise e sulla tassazione indiretta. Escluso l’aumento dell’Iva, si puntera’ soprattutto sull’ampliamento del regime del reverse charge, meccanismo con cui l’obbligo di versare l’Iva passa da chi acquista il bene o servizio a chi lo fornisce) ad altri settori che potrebbe portare nelle casse dello Stato fino a un miliardo e sullo split payment, strumento che elimina la rivalsa dell’Iva a favore del fornitore e pone gli obblighi di versamento in capo al cliente/ente pubblico.

COSTO DEL TERREMOTO Il costo del terremoto nel Centro Italia e’ gia’ nel 2017 di oltre un miliardo di euro e per affrontare le spese verra’ creato un fondo ad hoc. “Al momento attuale non siamo in grado di valutare l’impatto dei recenti terremoti sulle finanze pubbliche ma probabilmente sara’ ben oltre il miliardo di euro gia’ nel 2017. Per mobilitare le adeguate risorse verra’ creato un fondo dedicato”, si legge nella lettera.

COSTI DEI MIGRANTI Le spese per i migranti per il 2017 si stima possano arrivare fino allo 0,24% del Pil, ovvero circa 4,2 miliardi. “L’impatto fiscale delle spese per i migranti in Italia calcolato dal Fmi e’ anche piu’ alto, fino allo 0,24% del Pil nel 2016”, si legge nel rapporto sui fattori rilevanti per la dinamica del debito che accompagna la lettera inviata a Bruxelles.

LA LETTERA DEL MEF ALL’UE 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da