Continua la rimonta del M5S. Recuperati 3 punti al Pd, sale Fratelli d’Italia
IL SONDAGGIO Secondo l’elaborato di Datamedia, perde due punti la Lega Nord, stabile invece Alleanza popolare
Continua, inesorabile, la rimonta del MoVimento 5 Stelle ai danni del Partito democratico. Nell’ultimo sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche per Il Tempo, infatti, il partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ha guadagnato altri tre punti decimali sul Pd, riducendo il suo distacco a meno di 7 punti percentuali (6,9%). In poco più di un anno, dunque, dalle elezioni europee del maggio 2014 ad oggi, i grillini hanno recuperato quasi 13 punti (12,8%) ai Dem. Una parte di questo recupero, naturalmente, è imputabile alla netta flessione democratica (-8% rispetto all’exploit delle europee), ma non bisogna sottovalutare neppure la crescita costante del M5S (+4,8%), che ha ormai superato i livelli record delle Politiche 2013. Rispetto alla scorsa settimana, secondo Datamedia Ricerche, il MoVimento 5 Stelle è cresciuto dello 0,2%, passando dal 25,7% al 25,9%. Trend inverso, come accade ormai da qualche mese, per il Partito democratico che ha perso un punto decimale, scendendo dal 32,9% al 32,8%.
Segno negativo anche per Sinistra Ecologia e Libertà che perde due punti decimali e si ferma al 3,6%. Anche in quello che fu il centrodestra Datamedia registra una flessione delle forze principali. Forza Italia perde lo 0,2% e scivola all’11%: -5,8% rispetto alle europee e -10,5% rispetto alle Politiche (anche se, nel 2013, in cui gli azzurri si presentarono nel Pdl insieme agli ex alleati centristi). Perde due punti decimali anche la Lega Nord, che però – con il suo 14,6% – resta molto al di sopra dei risultati ottenuti alle politiche (+10,6%) e alle europee (+8,5%). Con Alleanza Popolare (il rassemblement tra Nuovo Centrodestra e Unione di Centro) stabile al 2,6%, l’unico partito in crescita a destra del Pd è Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale, che guadagna un punto decimale rispetto alla scorsa settimana e sale al 3,9%. Con l’aumento (+0,2%) di indecisi e astenuti, infine, si espande ulteriormente l’area del non voto, che ormai raccoglie il 54,2% dell’elettorato potenziale nel nostro paese.