Continua il pressing della Lega su Tria, si opponga a ricatti dell’Europa

Continua il pressing della Lega su Tria, si opponga a ricatti dell’Europa
Matteo Salvini e Giovanni Tria
17 giugno 2019

La risposta del governo alle richieste della Commissione Ue potrebbe arrivare a meta’ settimana quando il premier Giuseppe Conte parlera’ alle Camere nell’informativa prevista prima del prossimo Consiglio Ue. Roma chiedera’ tempo, spieghera’ che a luglio sono in arrivo nuovi dati, mettera’ sul piatto anche i risparmi su reddito di cittadinanza e quota cento, non solo per quest’anno ma per tutto il triennio. La linea e’ quella di chiedere all’Europa la fine dell’austerita’ e di procedere a nomine che vadano in questa direzione. La strategia resta quella del dialogo nella fermezza, ovvero si sosterra’ che i numeri non sono quelli evidenziati dalla Commissione e si ribadira’ la necessita’ di rivedere le regole esistenti.

Ma oltre al muro Ue, Conte e Tria devono fare i conti con i ‘paletti’ posti di Lega e M5s. Il pressing arriva soprattutto dalla Lega che arriva a chiedere al responsabile di via XX settembre di opporsi, ad usare l’arma del veto e della condanna qualora le istituzioni europee dovessero perseverare nel loro atteggiamento “mafioso”. La tesi e’ che la procedura aperta nei confronti dell’Italia per disavanzo eccessivo “e’ senza precedenti a fronte di una violazione che tutto sommato e’ minimale”. “In questo momento – taglia corto il presidente della Commissione Finanze del Senato Bagnai – c’e’ evidentemente bisogno di creare un incidente che tenga l’Italia sotto un sostanziale potere di ricatto: ti faccio la procedura se tu non accetti una serie di cose. A questo atteggiamento ricattatorio se dovessero evidenziarsi dinamiche di questo tipo, non dico che siano di questo tipo, ma se si dovesse vedere che l’attacco al nostro paese e’ pretestuoso, sono il primo a dire, ma lo farebbe senza che nessuno glielo dica, che il ministro Tria opporrebbe un fermo no”.

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Il governo giallo-verde ritiene che l’Italia non possa essere messa all’angolo, anche in considerazione della sua importanza. Sara’ il premier Conte a cercare di convincere i partner europei a fermare la procedura per disavanzo eccessivo ma il partito di via Bellerio e’ pronto ad alzare le barricate qualora l’iter venga portato a compimento. Del resto Salvini e’ stato netto. Anzi il vicepremier oggi ha rilanciato la proposta di una flat tax al 7% per far tornare dall’estero i pensionati italiani: “Piu’ entrate per lo Stato e piu’ soldi che girano nella nostra economia, mi sembra solo buonsenso”, ha scritto mentre Di Maio ha scelto una linea ‘low profile’. Insistendo piu’ che altro sul salario minimo: “si fara’, perche’ e’ nel contratto” di governo “e perche’ gia’ esiste in molti paesi europei”, ha assicurato.

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