I disturbi alimentari sono in allarmante aumento e l’eta’ di esordio piu’ frequente per anoressia e bulimia e’ tra i 15 e i 25 anni. Ma sono in crescita i casi dagli 11/12 anni. Rifiuto del cibo o, al contrario, grandi abbuffate restano i problemi piu’ frequenti, ma ad essere in aumento e’ anche e’ anche la risposta maschile della vigoressia (fenomeno in aumento anche nelle donne).
La causa? Un profondo disagio personale che trasforma la voglia di essere magri e “belli” in una patologia, aggravata dall’utilizzo dei social, che consentono ai loro utenti di crearsi dei profili online, utilizzati in questo caso per mettersi in mostra in una vetrina cui tutti hanno libero accesso e, dunque, facilitano confronti con modelli di bellezza irraggiungibili. A lanciare l’allarme e’ Annalisa Venditti, psicologa esperta dei disturbi del comportamento alimentare presso il Gruppo INI (Istituto Neurotraumatologico Italiano).
“I disturbi dell’alimentazione sono diversi – spiega Venditti -. L’anoressia e bulimia, legate al controllo del peso (nel primo caso una restrizione patologica alimentare che porta ad un forte dimagrimento e nel secondo con mangiate incontrollate a cui seguono condotte compensative quali vomito, abuso di lassativi/diuretici e sport estremo), sono i piu’ diffusi, soprattutto per le donne, che piu’ spesso tendono a seguire modelli di bellezza estetica. Stanno pero’ aumentando le forme miste, in cui si passa dall’anoressia nervosa alla bulimia nelle diverse fasi della vita, e il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder), una sorta di bulimia senza comportamenti di compenso che porta frequentemente all’obesita’: e’ stimato che circa il 30 per cento degli obesi sia affetto da questo disturbo”.
In generale, i disturbi alimentari colpiscono piu’ le donne (soprattutto per anoressia e bulimia) e l’esordio e’ piu’ frequente nell’adolescenza. ‘L’eta’ si sta abbassando, gia’ con l’ingresso nella scuola media ci si sente donne, ci si trucca, si utilizzano i cellulari come vetrina e c’e’ il desiderio di essere belle”, dice Venditti. “Ma il problema e’ aumentato anche negli uomini, sempre piu’ attenti al fisico: la vigoressia, o anoressia reversa, e’ una forma di dismorfismo corporeo che porta la persona ad una continua ossessione per il tono muscolare, l’allenamento, la massa magra, una dieta ipocalorica e iperproteica, uno stile alimentare dannoso per ottenere un fisico pompato, a cui spesso si aggiunge l’uso di sostanze illegali per raggiungere tale obiettivo”, aggiunge.
I fattori di rischio sono diversi. “I bambini nascono sani con bisogni di fame e sazieta’ che fanno regolare il peso – osserva Venditti, responsabile del Corso “Per dimagrire fai pace con il cibo” che si tiene in questi giorni presso la struttura Villa Alba di Romadel Gruppo INI -. Poi subentrano tutta una serie di condizionamenti, ad esempio familiari. Ci sono famiglie che elogiano troppo la magrezza, che mettono i figli a dieta da piccoli. Decidono gli altri cosa mangiare, iniziano i divieti e il cibo diventa un nemico”. I campanelli d’allarme sono tanti.
“Un improvviso controllo estremo del cibo con paura di ingrassare (con crisi eccessive se non si riescono a rispettare le regole imposte), difficolta’ a mangiare con gli altri, bassa autostima, attivita’ fisica eccessiva, scomparsa di grandi quantita’ di cibo e ritrovamento di cibo in posti anomali (camera da letto, armadi, cassetti per bulimia e binge eating), rituali alimentari particolari, estrema selettivita’ alimentare, problemi gastrointestinali, tanto per fare alcuni esempi dei campanelli d’allarme”, conclude Venditti.