Il rilascio dell’ormone avviene attraverso il passaggio di una piccola corrente elettrica da questa batteria che attraversa la guarnizione e la scioglie temporaneamente, permettendo il rilascio nel corpo della dose giornaliera. L’obiettivo della MicroCHIPS, una start-up legata al Massachusetts Institute of Technology, che sta lavorando su questo progetto dal 2012 è di portare sul mercato il nuovo prodotto a partire dal 2018. L’idea ha ottenuto 4,6 milioni di dollari da Bill Gates, tutto in nome della prevenzione e anche a servizio dei paesi in via di sviluppo.
Questo sistema ha alzato non poche polemiche, soprattutto per ciò che riguarda la possibilità di hackeraggio, ma sembrerebbe che il sistema abbia un criptaggio sicuro.
Inoltre, l’idea di affidare anche questo aspetto della propria vita alla tecnologia lascia perplessi in molti, anche se ovvierebbe tanti dei limiti degli altri contraccettivi che riguardano le dimenticanze nell’assunzione della pillola, le resistenze dei giovani a utilizzare il preservativo, l’attenzione da prestare nell’inserire l’anello o nel mettere il cerotto. Una volta inserito il microchip non ci si pensa più per diversi anni e la sessualità ne trarrebbe sicuramente vantaggio. Di contro, non ovvierebbe altri aspetti che riguardano il contagio di malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto quando non si ha una vita privata stabile. Al di là di ogni posizione personale, una cosa è certa, in un’epoca in cui aumenta il numero di gravidanze indesiderate soprattutto tra le giovanissime la sperimentazione di nuove tecniche contraccettive potrebbe interferire positivamente su questo fenomeno, anche se è necesario puntare sempre di più sull’informazione, sulla prevenzione e sulla consapevolezza.