In tema di ambiente l’informazione italiana non brilla e i telegiornali fanno peggio della media. Rispetto ai notiziari di Bbc One, France2 e Tve, i principali tg italiani parlano poco di ambiente, e quando ne parlano lo fanno con toni allarmistici, quasi sempre in occasione di emergenze o disastri, trascurando il lato naturalistico e le opportunità legate a uno sviluppo economico sostenibile. Lo evidenzia il secondo rapporto dell’Osservatorio Eco Media, di cui si è discusso nel corso di un forum all’Università Lumsa. Massimiliano Pontillo, presidente di Pentàpolis, la onlus che ha promosso l’Osservatorio, spiega le ragioni del suo impegno: “C’è bisogno di un giornalismo più moderno, vicino all’attualità e anche connesso alle questioni economiche e allo sviluppo economico-produttivo”. Nei Paesi più avanzati i temi ambientali sono infatti usciti da tempo dalla mera cronaca o da un certo “esotismo” da rivista specializzata e oggi rappresentano una chiave di volta per la comprensione delle tensioni che agitano il mondo contemporaneo. Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, la colpa della scarsa attenzione dei media è soprattutto della classe politica: “Devo dire che l’informazione ambientale è scarsa ma perché la politica italiana non capisce niente di ambiente, quindi noi abbiamo una classe dirigente abbastanza ignorante, se noi chiediamo a una buona parte dei parlamentari cos’è la COP21 io non dico che penseranno che è un supermercato, ma una buona parte non ha idea che si fa una Conferenza strategica a Parigi in cui è in discussione le possibile estinzione della specie umana entro questo secolo”. E proprio in vista dell’imminente Conferenza mondiale di Parigi sul clima l’informazione è chiamata a svolgere un ruolo cruciale, come spiega Carlo Maria Medaglia, Capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente: “L’informazione per la COP21 sarà una componente fondamentale, sarà fondamentale utilizzare la grandissima attenzione, quasi più grande di quella per un campionato di calcio, che si avrà a Parigi per la Cop21, per cambiare la visione della comunicazione ambientale in tutti i Paesi d’Europa e del mondo. Questo perché nella COP21 si discuterà non solo di un accordo sul clima, ma di un accordo sul nuovo modo di vivere il nostro pianeta, quindi un nuovo modo di vivere quella che è la sostenibilità ambientale”.