Coree sfileranno insieme all’apertura delle Olimpiadi
Pyongyang inviera’ una squadra di 230 cheerleader ai giochi invernali
Corea del Nord e Corea del Sud sfileranno assieme sotto un’unica bandiera alla cerimonia di inaugurazione dei prossimi Giochi olimpici invernali nella citta’ sudcoreana di Pyeongchang e presenteranno, per la prima volta in assoluto, una squadra congiunta, quella femminile di hockey su ghiaccio. Lo riferisce una nota firmata dai delegati di Seul e di Pyongyang che oggi al villaggio di confine di Panmunjom si sono ritrovati per il terzo round di colloqui sulla partecipazione del Nord alle Olimpiadi sulla neve in programma dal 9 al 25 febbraio. La bandiera che utilizzeranno gli atleti coreani sara’ la cosiddetta “bandiera dell’unificazione”, che raffigura la penisola coreana in blu su fondo bianco e che e’ stata sventolata in occasione della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, l’ultima volta in cui le due rappresentanze coreane si presentarono assieme. Sempre oggi, la Corea del Nord ha dichiarato che inviera’ una squadra di 230 cheerleader a Pyeongchang e una squadra di taekwondo a scopo dimostrativo composta di trenta atleti. Sciolto anche il nodo della strada che prendera’ la delegazione nord-coreana per recarsi nelle localita’ delle gare: gli atleti e gli altri membri entreranno in Corea del Sud via terra attraverso l’area industriale congiunta di Kaesong, poco a Nord del trentottesimo parallelo, sul versante nord-coreano, evitando l’ingresso via mare, vietato dalle sanzioni multilaterali a cui e’ soggetto il regime di Kim Jong-un.[irp]
La delegazione di Pyongyang ha, infine, dato la propria disponibilita’ a inviare una delegazione in occasione dei prossimi Giochi Paralimpici, che si terranno dal 9 al 18 marzo prossimo: sara’ la prima volta in assoluto di un’apparizione nordcoreana alle Paralimpiadi. L’accordo di oggi prevede anche un evento culturale congiunto sul monte Kumgang, sulla costa orientale nord-coreana prima dell’inizio dei Giochi e sessioni di allenamento congiunte degli sciatori nel resort nordcoreano di Masikryong. Le intese raggiunte sono il frutto del riavvicinamento cominciato dopo il discorso di Capodanno di Kim Jong-un, che aveva aperto alla partecipazione di una delegazione del Nord alle Olimpiadi di Pyeognchang, e al quale aveva fatto seguito una richiesta di colloqui per suggellare il disgelo olimpico da parte del Sud accettata a stretto giro di posta da Pyongyang. L’accordo arriva al termine di un anno di forte escalation missilistica e nucleare da parte della Corea del Nord, che nel 2017 ha lanciato tre missili balistici intercontinentali e condotto il suo sesto test nucleare, il piu’ potente di sempre, il 3 settembre scorso, attirando lo sdegno internazionale e nuove sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ora l’ultima parola spetta al Comitato internazionale olimpico che dovra’ valutarle sabato prossimo a Losanna, in Svizzera.[irp]
Il disgelo olimpico suggellato oggi sembra, pero’, in contrasto con le ultime immagini satellitari del porto nordcoreano di Nampo diffuse nelle scorse ore, che mostrano i preparativi per il possibile test di un Slbm, i missili balistici che possono essere lanciati dai sottomarini, e i toni piu’ duri delle ultime ore, provenienti da Vancouver. I partecipanti al meeting canadese hanno applaudito al dialogo olimpico, ma hanno ribadito l’impegno dei venti Paesi riuniti in Canada, tra cui l’Italia, ad aumentare le pressioni diplomatiche su Pyongyang e a prendere in considerazione anche l’ipotesi di sanzioni unilaterali nei confronti del Nord nel caso in cui il regime di Kim Jong-un scegliesse di non intraprendere la strada del dialogo sullo smantellamento del proprio programma di armi nucleari. Una scelta che non e’ stata affatto apprezzata da Pechino – assente, come Mosca, dal meeting – che l’ha definita il frutto di una “mentalita’ da guerra fredda”, tramite il portavoce del Ministero degli Esteri, Lu Kang. Il meeting di Vancouver lascia aperta anche l’opzione militare, come suggerito dal segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, un’ipotesi mai presa in considerazione dalla Cina che, come ha ribadito ieri il suo presidente, Xi Jinping, durante un colloquio telefonico con il presidente Usa, Donald Trump, vuole “creare le condizioni per la ripresa dei colloqui” sul nucleare ed evitare di lasciarsi sfuggire le opportunita’ legate al buon momento nelle relazioni inter-coreane.[irp]