Corleone, imprenditori rompono silenzio e denunciano pizzo

Imprenditori denunciano il racket delle estorsioni. Accade anche nella Corleone di Toto’ Riina e Bernardo Provenzano, i cui eredi hanno tentato di prolungare analoghe modalità di dominio sul territorio. In otto hanno ammesso di avere pagato, di avere subito le minacce estorsive dei capi ed emissari di Cosa nostra corleonese. E’ uno degli elementi decisivi dell’operazione “Grande passo 4”, nel corso della quale i carabinieri hanno arrestato 12 persone, tra cui il nipote di Provenzano che voleva riorganizzare il clan, Carmelo Gariffo. Anche sulla base delle loro ammissioni e’ scattato il blitz che ha ricostruito assetti, rapporti e soprattutto la rete degli affari delle cosche che nelle estorsioni hanno il principale snodo.