Corona sbotta ancora in aula, processo basato sul pregiudizio. Belen: “Fabrizio il signore delle buste con contanti”

Corona sbotta ancora in aula, processo basato sul pregiudizio. Belen: “Fabrizio il signore delle buste con contanti”
11 maggio 2017

Urla. Pugni sbattuti sul tavolo. E l’accusa: “Questo è un processo basato sul pregiudizio”. Fabrizio Corona è sbottato per l’ennesima volta nell’aula del processo che lo vede imputato per i 2,6 milioni di euro in parte nascosti nel controsoffitto dell’appartamento della sua storica collaboratrice Francesca Persi, ora imputata insieme a lui, e in parte conservati in due cassette di sicurezza di una banca di Innsbruk, in Austria. Secondo l’ex fotografo, il 29 settembre scorso, vale a dire pochi giorni prima del suo arresto scattato il 10 ottobre, un generale della Guardia di Finanza, che stava bevendo un caffè in un bar insieme ad alcuni suoi colleghi, avrebbe detto: “Quel coglione di Corona lo arrestiamo e buttiamo via la chiave”. E far infuriare l’ex fotografo dei vip è stata la testimonianza di un giovane che in passato aveva lavorato con lui e che questa mattina in aula ha fornito una versione diversa della vicenda. Il ragazzo gestisce un locale a Milano, il New York Lounge, in Via Fabio Filzi, a poca distanza dalla caserma della Guardia di Finanza che ospita il Nucleo Tributario. “Tra fine agosto e inizio settembre – ha raccontato nella sua testimonianza – nel mio locale sono arrivate alcune persone che secondo me appartenevano alla Guardia di Finanza. Non ricordo esattamente quanti fossero, certamente più di due. Erano vestiti in borghese e hanno preso un caffè al banco. A un certo punto ho sentito uno di loro affermare: ‘Corona è un pagliaccio e un buffone. Finalmente gliela faremo pagare’. Poi li ho sentiti parlare di qualcosa legato all’Austria. Così sono andato subito da Fabrizio in ufficio per informarlo della cosa. Lui non disse niente, telefonò immediatamente al suo legale”.

Incalzato dalle domande dell’avvocato Ivano Chiesa, che difende Corona insieme al collega Luca Sirotti, il testimone ha corretto il tiro, spostando in avanti la data della vicenda fino alla fine di settembre scorso. Dunque una manciata di giorni prima dell’arresto di Corona, tornato in carcere il 10 ottobre. Il pm Alesandra Dolci ha chiesto maggiori dettagli sui presunti finanzieri: “Se c’è stata una fuga di notizie la procura deve saperlo”, ha detto il magistrato. “Non saprei riconoscerli – ha risposto il testimone – non saprei dire che età avessero né chi fossero. Non li ho mai più visti nel locale”. Una testimonianza veritiera solo in parte, secondo Corona. Che ha chiesto la parola in aula per raccontare, attraverso una serie di dichiarazioni spontanee, come – secondo lui – sono andate davvero le cose: “La verità è che il 29 settembre in quel locale si presentò un generale della Guardia di Finanza insieme a due colleghi, tutti in divisa e perfettamente riconoscibili. E il generale ha detto testualmente: ‘Quel coglione di Corona lo arrestiamo e buttiamo via la chiave’. La procura di Milano – ha detto, urlando, Corona – dovrebbe indagare su questo generale. Questo è un processo basato sul pregiudizio”. Corona venne arrestato il 10 ottobre successivo non dalla Guardia Finanza ma dalla Polizia di Stato che aveva condotto le indagini coordinate dalla Dda dopo il caso della bomba carta esplosa vicino a casa sua nella notte del 16 agosto.

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BELEN In aula come testimone, anche Belen Rodriguez che ha ricordato la sua storia d’amore con Corona: “In quel periodo io e Fabrizio eravamo una coppia esplosiva. Tutti e due eravamo pagati molto bene”. E Fabrizio “è il signore delle buste con contanti. Aveva una carta di credito che però non usava mai. Ogni volta che salivo in macchina c’erano buste piene di denaro”. “Fabrizio – ha detto la show girl argentina – tornava a casa con buste con 10-15 mila euro” che poi “nascondeva nella tasca della giacca. Quando andavamo al ristorante, cioè quasi tutte le sere, prendeva i soldi dalla giacca”. E anche quando la coppia andava in ferie “Fabrizio pagava l’affitto della casa per le vacanze in contanti: a volte 100 mila euro, a volte 70, altre 50”. Tanti soldi, tutti in contanti, dunque. Tanto che “quando ho saputo degli 1,7 milioni nascosti in casa, non mi sono stupita affatto”. La storia d’amore tra Corona e Belen iniziò nel 2009. “Siamo andati a vivere insieme quasi subito, dopo 2 mesi”, ha raccontato la show girl argentina. “All’inizio – ha sottolineato – il nostro era un amore folle. Lo facevo alzare dal letto a mezzogiorno”.

Con il passare del tempo il loro rapporto si normalizzò. E “Fabrizio cominciò a lavorare freneticamente. Si alzava tutte le mattine alle 6, andava in palestra e poi in ufficio. Lavorava moltissimo, fino a tarda notte, il che è stato argomento di lunghe discussioni tra noi. In quel periodo Fabrizio faceva tantissimi soldi, non so quanto guadagnava, sono affari suoi. Fabrizio parlava sempre di soldi, lui è fissato con i contanti”. Tuttavia “non mi ha mai parlato di soldi nascosti, se erano stati nascosti e quanti erano. Detto questo, potevo supporlo: se uno fa tanti contanti, li nasconde, è evidente”. In un passaggio della sua testimonianza, Belen ha parlato anche di alcuni “attacchi di panico” che hanno colpito Corona durante la loro storia: “Una volta eravamo in vacanza alle Maldive, pioveva tantissimo, e siamo dovuti andare in città, non ricordo se in barca o in elicottero, per portarlo in ospedale. Altre volte scoppiava a piangere durante la notte. Aveva paura per il suo futuro anche se non me ne ha mai parlato. Lui non portava mai i suoi problemi a casa, li teneva fuori”. Solo in pochissime occasioni Belen e Corona lavorarono insieme per la promozione di eventi. Ma quando è capitato “mi pagava la Fenice (ex società di Corona – ndr) ed era sempre tutto fatturato”. Belen si è presentata in aula definendosi “agitata”. “Non si preoccupi – l’ha rassicurata il presidente del collegio giudicante, Guido Salvini – non ha nulla da temere. Lei è abituata a parlare in pubblico, ma intervenire nell’aula di un Tribunale è diverso e io la capisco”.

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