Coronavirus, Gimbe: “Immunità di gregge è una chimera”

Coronavirus, Gimbe: “Immunità di gregge è una chimera”
9 settembre 2021

Una leggera diminuzione del numero di nuovi contagiati come anche del numero dei decessi. Cala anche il tasso di positività e scendono di poco sia le terapie intensive sia i ricoveri. È in estrema sintesi ciò che emerge dall’odierno bollettino sull’emergenza coronavirus del ministero della Salute. In cifre, sono 5.522 (ieri 5.923) i casi di Covid-19 individuati nelle ultime 24 ore mentre 59 (ieri 69) i decessi. I nuovi casi confermano un trend settimanale in discesa. Su 291.468 tamponi effettuati, si registra un tasso di positività all’1,9% (ieri era al 2%). In calo i ricoveri: le terapie intensive sono 6 in meno (ieri +1) con 49 ingressi del giorno, e scendono a 555, mentre i ricoveri ordinari sono 5 in meno (ieri -72), 4.205 in tutto. Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.590.941, i morti 129.766.

I dimessi e i guariti sono invece 4.331.257, con un incremento di 7.122 rispetto a ieri, mentre gli attualmente positivi sono 129.918, con un calo di 1.663 casi nelle ultime 24 ore. La regione con più casi odierni è ancora la Sicilia, anche se in calo da qualche giorno, con 929 contagi, seguita da Lombardia (+663), Veneto (+530), Toscana (+495) ed Emilia Romagna (+449). Intanto, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che “è  in corso una riunione del Consiglio di Amministrazione di Aifa, credo che stia per dare il via libera alla terza dose”, specificando che “è in arrivo una circolare del dipartimento prevenzione del ministero”, ha annunciato, “cominceremo dai più fragili”.

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“Immunità di gregge è una chimera”

Secondo il monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe diminuiscono sia i nuovi casi di Covid-19, sia il numero di persone attualmente positive. Dopo 9 settimane di tendenza in aumento, il calcolo fatto sul periodo dal 1 al 7 settembre segna infatti un calo del 12,5% dei contagi, 39.511 rispetto ai 45.134 di prima, e di 4.138 unità dei positivi, che da 137.925 diventano 133.787. In leggera frenata anche la contagiosità giornaliera. “Attualmente – dichiara il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – la cifra si attesta sui 5.644”. Sempre secondo i dati Gimbe, solo in 7 province, quasi tutte in Sicilia, il numero di contagi supera i 150 casi ogni 100.000 abitanti, uno degli indicatori che determina la zona gialla. Nell’ordine: Siracusa (231), Messina (189), Ragusa (170), Trapani (170), Catania (165), Prato (164) e Caltanissetta (159). Situazione per lo più stabile per quanto riguarda le ospedalizzazioni.

Il report rileva un lieve aumento dell’1,3% (+55 in cifre) di ricoveri in area medica con sintomi, 4.307 rispetto ai 4.252 precedenti, e del 3,5% (+19) dei ricoveri in terapie intensive, prima erano 544 e ora 563. Sul fronte posti letto è intervenuta Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della fondazione Gimbe: “Rispetto alla settimana precedente, i letti destinati ai pazienti Covid crescono solo dell’1,3% in area medica e del del 3,5% in terapia intensiva”. E aggiunge: “A livello nazionale, secondo il monitoraggio Agenas, il tasso di occupazione rimane basso: 7% in area medica e 6% in area critica”. Il dato più negativo del report settimanale Gimbe è la tendenza in aumento dei decessi: nella settimana 1-7 settembre sono stati 417, a fronte dei 366 della settimana 25-31 agosto, di cui però 82 relativi a periodi precedenti.

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Il bilancio tra nuovi contagi e numero di decessi riporta l’attenzione sulla campagna vaccinale, italiana e globale. La stima di Gimbe sull’efficacia del vaccino nei confronti del Coronavirus si aggira attorno al 78%, efficacia che si riduce a partire dai 6 mesi dalla fine del ciclo di dosi. Un problema è rappresentato dai Paesi a basso reddito dove, ad oggi, meno del 2% della popolazione ha ricevuto la prima dose. Questa disomogeneità nell’accesso ai vaccini – dice Gimbe – contribuisce all’elevata circolazione del virus e all’emergenza di nuove varianti”.

Come raggiungere, quindi, l’immunità di gregge? Risponde, schietto, il presidente Cartabellotta: “È inutile inseguire la chimera di una percentuale di popolazione vaccinata in grado di ‘spegnere’ l’interruttore della diffusione del virus. Lo scopo è vaccinare chi non presenta controindicazioni, così sono protette le singole persone e si riduce al minimo la circolazione virale”. E conclude: “Quest’obiettivo è già corroborato da prove robuste: spetta alla politica scegliere la strategia per raggiungerlo. Dal punto di vista scientifico, ci sono tutte le carte per istituire l’obbligo vaccinale”.

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