Coronavirus, Gimbe: curve in discesa ma è effetto Natale in esaurimento

Coronavirus, Gimbe: curve in discesa ma è effetto Natale in esaurimento
28 gennaio 2021

Sono 14.372 i casi individuati nelle ultime 24 ore e 492 i decessi. È quanto emerge dall’odierno bollettino sull’emergenza coronavirus del ministero della Salute-Iss. I numeri registrati ieri vedevano 15.204 positivi e 467 morti. I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (molecolari e antigenici) sono stati 275.179. Ieri erano stati 293.770.

Il tasso di positività è del 5,2%% (ieri era del 5,17%). I casi totali da inizio epidemia sono ora 2.515.507, i morti 87.381. Gli attualmente positivi sono 474.617 (-3.352 rispetto a ieri). Sono invece 1.953.509 i pazienti dimessi o guariti (+17.220). In isolamento domiciliare ci sono 451.551 persone (-2.905). I ricoveri in terapia intensiva sono in calo di 64 unità nel saldo tra entrate e uscite rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri sono 102. In totale in rianimazione ci sono 2.288 persone. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 20.778 pazienti, in calo di 383 unità rispetto a ieri.

 

RAPPORTO GIMBE

Tutte le curve della pandemia in Italia continuano la loro lenta discesa: è l’effetto del Decreto Natale che è però destinato ad esaurirsi fra poco. E’ la fotografia della situazione Covid che emerge dal monitoraggio settimanale indipendente della fondazione Gimbe. Calano i decessi, sono 3.265 nella settimana dal 20 al 26 gennaio, meno 2,2%; calano le terapie intensive del 4,6%, i ricoveri con sintomi del 5,9%. Al 27 gennaio ha completato il ciclo vaccinale con due dosi solo lo 0,45% della popolazione. Per il futuro, a causa dei problemi di fornitura del vaccino Pfizer e del contenzioso con il vaccino AstraZeneca, Gimbe calcola che l’Italia potrà vaccinare entro metà o addirittura fine aprile soltanto il 14% della popolazione con le due dosi necessarie all’immunizzazione.

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La situazione poi mostra diseguaglianze regionali su tutti i fronti, avverte il presidente Nino Cartabellotta. In particolare, in base ai dati ufficiali, 350mila dosi sono state somministrate a personale non sanitario, cosa che non era prevista dal piano vaccinale. E’ un quarto del totale a livello nazionale. Per la Lombardia addirittura la quota è del 51% sul totale. In sostanza sono stati vaccinati anche gli operatori non sanitari di ospedali ed RSA, ma la situazione è molto variabile a seconda della Regione. Fondazione Gimbe chiede al governo fra l’altro di ridefinire a livello nazionale i criteri di inclusione nella categoria degli operatori sanitari e sociosanitari.

 

VACCINO PFIZER

Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell`EMA ha aggiornato le informazioni sul prodotto per il vaccino anti-COVID-19 Comirnaty, il siero di Pfizer-BionTech, chiarendo la propria posizione riguardo all`intervallo fra la prima e la seconda dose. Nelle caratteristiche del prodotto (RCP) e nel foglio illustrativo aggiornati si raccomanda la somministrazione della seconda dose a distanza di 3 settimane dalla prima. In precedenza, l`intervallo previsto era “di almeno 21 giorni”. E si indica che i partecipanti, i cui dati sono stati usati per calcolare l`efficacia, hanno ricevuto la seconda dose da 19 a 42 giorni dopo la prima. È stata aggiunta una frase che spiega che al 93,1% di tali partecipanti la seconda dose è stata somministrata a distanza di 19-23 giorni dalla prima. Al momento – precisa – non esistono dati clinici relativi all`efficacia del vaccino quando somministrato a intervalli diversi rispetto a quelli usati nella sperimentazione clinica.

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