Il test della saliva verrà utilizzato all’Università di Padova per monitorare il personale docente con la medesima frequenza con cui si testa il personale sanitario, e quindi ogni 20 giorni. Il rettore Rosario Rizzuto ha spiegato che il test è autogestito e questo “è un salto in avanti grandissimo”. “La diagnosi molecolare da saliva ha una affidabilita’ pari a quella dei tamponi – ha aggiunto Rizzuto, parlando alla presenza del governatore Luca Zaia, nel punto stampa sul coronavirus a Marghera -. Quindi si puo’ immaginare una procedura di prelievo di saliva che da’ la stessa informazione molecolare di un tampone. E questo significa garantire a chi tutti i giorni va in aula ad insegnare agli studenti e agli studenti stessi la sicurezza”. Il monitoraggio sugli studenti è oggi impossibile perché “sono un numero grande; non possiamo monitorarli ma possiamo identificare velocemente i positivi ed effettuare il tracciamento”. L’obiettivo è di evitare la diffusione del contagio, “anche perche’ – come ha spiegato Rizzuto – gli studenti quando entrano in aula devono comunicare la presenza con una apposita app”.