Sono 4.021 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri 2.800), mentre i decessi odierni sono 72 (ieri 36), conteggiando i 20 decessi pregressi della Sicilia e i tre della Campania. È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Dall’inizio dell’epidemia, comprese quelle guarite e quelle decedute, il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 è pari a 4.613.214. Sul fronte dei decessi, da febbraio 2020 il totale delle vittime è pari a 130.027. Sono invece complessivamente 4.360.847 le persone guarite o dimesse, mentre gli attuali positivi sono in tutto 122.340, -3.564 rispetto a ieri (-1.430 il giorno prima).
I tamponi totali, che comprendono quelli molecolari e quelli antigenici, sono stati 318.593, dunque 198.548 in più rispetto ai 120.045 di ieri. In netta diminuzione il tasso di positività, pari all’1,3% (l’approssimazione di 1,26%), mentre ieri era al 2,3%. Sul fronte del sistema sanitario si registra una diminuzione delle degenze. Sono -35 (ieri +87) i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, per un totale di 4.165 ricoverati. Sono invece -9 (ieri +4), i posti letto occupati in terapia intensiva (TI): sono dunque 554 i pazienti totali più gravi, con 29 ingressi in rianimazione (ieri 35). Infine, la regione con più casi odierni è ancora la Sicilia, anche se in calo da diversi giorni, con 684 contagi, seguita da Lombardia (+435), Veneto (+427), Lazio (+326) e Emilia Romagna (+314).
Terza dose, priorità immunodepressi e trapiantati
“Facendo seguito al parere del Comitato Tecnico Scientifico” e “tenuto conto del parere di AIFA”, “nell`ambito della campagna vaccinale anti SARS-CoV-2/COVID-19 sarà possibile considerare la somministrazione di dosi addizionali (come parte di un ciclo vaccinale primario) e di dosi “booster” (come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario)”. È quanto si legge nella circolare del Ministero della Salute, in cui si specifica innanzitutto che “per dose addizionale si intende una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria”. “Al riguardo, le attuali evidenze sui vaccini anti COVID-19 in soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, mostrano un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria, a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino”, continua il documento.
“In particolare sono incluse le seguenti condizioni (che potranno essere aggiornate sulla base di evidenze disponibili): – trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; – trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l`ospite cronica); – attesa di trapianto d`organo; – terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR T); – patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; – immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.); – immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.); – dialisi e insufficienza renale cronica grave; – pregressa splenectomia; – sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico”.
“Sulla base delle indicazioni fornite in precedenza, tali soggetti dovrebbero aver già ricevuto due dosi di vaccino a m-RNA; comunque, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di AIFA (che tengono conto delle attuali informazioni in ambito regolatorio relative alle dosi aggiuntive), sarà possibile utilizzare come dose addizionale uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia: Comirnaty di BioNTech/Pfizer nei soggetti di età = 12 anni e Spikevax di Moderna nei soggetti di età = 18 anni. La dose addizionale va somministrata dopo almeno 28 giorni dall`ultima dose”. “Per dose “booster”, in questo contesto, si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale. La dose “booster” – si legge ancora nella circolare – va somministrata dopo almeno sei mesi dall`ultima dose”.
“Al momento, in base alle indicazioni del CTS, si considera prioritaria la somministrazione della dose addizionale nei soggetti trapiantati e immunocompromessi”, sottolinea il ministero della Salute. Infine, “ferma restando la priorità del raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati, sarà definita la strategia di somministrazione di una dose “booster” di vaccino a m-RNA (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna) in favore di ulteriori gruppi target, a cominciare da quelli sopra menzionati, tenendo conto delle evidenze scientifiche e dell`evoluzione dello scenario epidemiologico”.