Una rivoluzione nel mondo delle case di cura, o residenze sanitarie assistite, arriva in Toscana, per intervento del presidente Enrico Rossi. Dopo i tanti, troppi casi, di contagi, in un gran numero di Rsa della Regione, Rossi annuncia che non appena ci sarà un caso positivo in una struttura per anziani, o per disabili, si provvederà allo screening dell’intera struttura per separare i positivi dai negativi. I positivi andranno in carico al servizio sanitario regionale. “Caso per caso, se -sottolinea Rossi- il numero dei positivi è circoscritto, procediamo al trasferimento di questi alle cure intermedie o se necessario ospedaliere. In alternativa sposteremo gli ospiti con diagnosi negativa, trasformando la residenza in struttura interamente Covid, integrando il personale medico-sanitario e la strumentazione necessaria all’assistenza dei malati”.
“E’ una responsabilità forte che ci assumiamo. Nelle Rsa -continua Rossi- i servizi sanitari regionali possono intervenire per fare la prova, il test sierologico. Continueremo a seguire questa strada, ma faremo screening per tutte residenze, anche per disabili. Istituiremo Rsa che sono pari quanto a cure intermedie, presenza di infermieri, medici, possibilità di respirazione assistita. Appena un caso si manifesta, lo isoleremo, faremo uno screening a tutta la struttura, separando chi è positivo da chi è negativo, in un’altra struttura o nella stessa, ma evitando qualunque commistione. “E’ senz’altro un salto di qualità -conclude Rossi- in termini di assistenza agli anziani, che sono i più fragili, i più colpiti da questo virus”.