Coronavirus, è morto Vittorio Gregotti
Il maestro dell’architettura aveva 93 anni. Ha progettato stadi, università e piazze VIDEO
E’ morto Vittorio Gregotti, maestro dell’architettura, ambasciatore italiano nel mondo e papà dello stadio Ferraris a Genova. Cordoglio da più parti per la scomparsa dell’architetto Gregotti, morto a Milano per polmonite da coronavirus. Ad agosto avrebbe compiuto 93 anni.
“Grazie maestro, custodiremo i tuoi gioielli e vinceremo questa battaglia anche per te”, ha commentato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.”Ci lascia un grande uomo – ha spiegato l’assessore alla Cultura e allo Sport Ilaria Cavo – che, con l’architettura, ha inciso sulla cultura del nostro paese e anche delle nostra regione”. Gregotti ha progettato il piano regolatore portuale di Savona, il centro Kennedy della Spezia fino allo stadio Luigi Ferraris. “Lo ricorderemo con l’auspicio, ancora più forte e sentito, che il “suo” stadio, questa bella eredità che ci ha lasciato, possa presto ritornare a vivere ha aggiunto Cavo.
Dai teatri agli stadi, dalle università alle piazze e alle torri. C’è la mano di Vittorio Gregotti in Italia e all’estero. Fra i suoi interventi, c’è l’imbarazzo della scelta: il teatro degli Arcimboldi, lo stadio di Genova per Italia ’90 o quello olimpico di Barcellona, ma anche il quartiere Bicocca, il quartier generale Pirelli e la sede della Fondazione Feltrinelli di Milano. Fino al parco archeologico dei Fori imperiali di Roma, al centro culturale Belem di Lisbona, al quartiere Pujiang a Shangai, passando per gli atenei di Firenze e di Palermo, con la firma anche sul discusso progetto del quartiere Zen.
Per l’archistar, fra i più noti del Novecento, natali a Novara nel 1927 e una carriera in giro per il mondo dopo la laurea in Architettura al Politecnico del capoluogo lombardo e la prima esperienza a Parigi. Fin da subito Gregotti è a contatto con i big della sua materia come Le Corbusier e conosce anche il maestro dello stile Liberty, il belga Henry Van de Velde. Dopo un’esperienza alla rivista ‘Casabella’, di cui sarà anche direttore, presta la sua opera in una ventina di Paesi e, da ‘padre’ del Razionalismo italiano, fonda lo studio ‘Gregotti Associati international’.
Per il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, con la morte di Gregotti l’Italia perde “un grande architetto e urbanista italiano che ha dato prestigio al nostro Paese nel mondo. Mi stringo alla famiglia in questa triste giornata”. Cordoglio espresso anche dalla Pirelli e da alcuni sindaci, come Giuseppe Sala di Milano e Chiara Appendino di Torino. Mentre la Lombardia pensa di intitolargli un edificio di quelli da lui progettati.