Cronaca

Coronavirus, i sistemi di tracciamento in Europa. E in Italia parte Immuni

Mentre “Immuni” è da oggi funzionante in tutta Italia, altri Paesi stanno preparando le loro app per il tracciamento dei contagi di Coronavirus, uno strumento considerato fondamentale per il contenimento dell’epidemia nel corso dei mesi estivi e per minimizzare i danni di una possibile seconda ondata autunnale. La Spagna dovrebbe lanciare il proprio progetto pilota alla fine di giugno, limitatamente alle sole Isole Canarie: in base ai risultati della sperimentazione verrà poi deciso se allargarlo all’intero territorio nazionale.

La Germania invece ha appena attivato la propria app – nel cui progetto è stata coinvolta la Deutsche Telekom – dopo la revoca delle restrizioni agli spostamenti verso i Paesi dell’Ue e la Gran Bretagna. La Norvegia invece ha subito fatto marcia indietro: lanciata già nell’aprile scorso, “Smittestop” è stata sospesa e ritirata dato il basso numero di contagi (e di utenti registrati), una situazione in cui l’Authority locale per la protezione dei dati ritiene che la vioalzione della privacy sia eccessiva rispetto ai rischi sanitari – conclusione contestata dal Ministero della Sanità di Oslo, che ha dovuto però adeguarsi.

Prossimi al lancio di sistemi analoghi sono anche Svizzera, Austria, Estonia, Portogallo e Irlanda: sistemi che hanno la comune caratteristica di essere decentrati, ovvero i codici relativi al contatto vengono memorizzati solo nel singolo cellulare dei partecipanti. Questa è di fatto la soluzione raccomandata dagli esperti per una migliore protezione della privacy degli utenti. In Europa al momento solo la Francia ha invece optato per un sistema centralizzato, in cui a custodire le informazioni realativi ai contagi è lo Stato: stando ai dati forniti dalle autorità di Parigi tuttavia nei primi sette giorni di attività l’app StopCovid è stata attivata solo dal 2% della popolazione.

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