Politica

Coronavirus, in Corea del Sud al voto in massa senza paura

Controllo della temperatura, obbligo di maschere e guanti, cabine separate per chi ha la febbre, voto in tempi separati per le persone in quarantena: sono le severe misure di sicurezza messe in atto in Corea del Sud, primo Stato ad affrontare delle elezioni nazionali nel mezzo della pandemia di coronavirus.

I primi dati parlano di una affluenza massiccia, superiore alle ultime elezioni; la paura del virus non ha tenuto a casa gli oltre 43 milioni di votanti chiamati a rinnovare il Parlamento, dopo una campagna atipica, fatta di poche strette di mano e biglietti da visita scambiati e di tanti video su Youtube e dirette Instagram.

L’ennesima dimostrazione di quanto abbia funzionato la strategia del governo di Seul contro il coronavirus, preso a modello per l’efficace e rapida gestione della crisi, fatta di comunicazione chiara e trasparente coi cittadini, individuazione e isolamento veloce dei contagiati. I numeri parlano chiaro: i nuovi positivi sono stati meno di 30 nelle ultime 24 ore, mentre dall’inizio dell’epidemia i contagiati nel Paese sono stati 10.591 e i decessi sono stati 225.

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