Nel mondo sono poco più di 10 milioni le persone vaccinate contro il Covid-19. Israele ne conta più di un milione di persone, il dato più alto al mondo per incidenza, con un tasso di 11,55 dosi sommunistrate ogni 100 persone. Subito dopo seguono il Bahrein con il 3,49% e il Regno Unito, molto distante con l’1,47%, secondo il contatore della Oxford University. Gli Stati Uniti sono riusciti a vaccinare 2,78 milioni di persone al 30 dicembre, contro il target di 20 milioni stabilito per la fine dell’anno 2020. Sono invece 45.667 le persone vaccinate in Italia contro il coronavirus secondo gli ultimi dati aggiornati pubblicati sul portale del Commissario straordinario per l’emergenza Covid. Fra questi, 26.068 sono donne mentre gli uomini vaccinati dal 31 dicembre sono 19.599. Al primo posto fra le regioni per numero di somministrazioni c’è il Lazio (9.301), seguono il Veneto (6.041) e il Piemonte (6.024).
Le vaccinazioni hanno riguardato finora quasi interamente la categoria degli operatori sanitari e sociosanitari (40.148), in misura ridotta gli ospiti di strutture residenziali (3.338) e personale non sanitario (2.181). Per quanto riguarda le fasce di età infine, al primo posto le persone fra i 50-59 anni, con 13.086 somministrazioni di vaccino, segue la fascia 44-49 anni (10.475), quella fra 30-39 anni (7.972) e quella fra 60-69 anni. L’India, intanto, si prepara la più grande campagna di vaccinazione al mondo, che prevede 300 milioni di dosi entro metà anno. Intanto, il Regno Unito aumenterà l’appannaggio di dosi settimanali di vaccino prodotto dall’università di Oxford e da AstraZeneca a due milioni a settimana entro metà mese. Lo riporta il Times citando un membro di rilievo del team. A fine dicembre il ministro della Salute Matt Hancock aveva annunciato un ordine complessivo di 100 milioni di dosi da AstraZeneca, abbastanza da coprire l’intera popolazione. Il piano prevedeva la consegna di 530.000 dosi all’inizio della prossima settimana.
Secondo la fonte del Times, invece, la prima fornitura sarà di un milione di dosi e a regime arriverà a due milioni a settimana entro metà mese. Un’altra fonte ha, però, dichiarato che la catena di fornitura è fragile e la perdita di anche soltanto una dose potrebbe avere effetti sulla campagna di immunizzazione. Secondo alcune voci AstraZeneca è irritata dalla velocità di produzione di alcuni contractor nel Regno Unito e in Olanda. Frattanto, l’India, come detto, ha iniziato le operazioni per il lancio del programma di vaccinazioni anti-Covid più vasto al mondo dopo che l’Autorità per il farmaco nazionale ha raccomandato l’uso d’emergenza del vaccino dell’università di Oxford e AstraZeneca. La prima dose potrebbe essere somministrata nelle prossime settimane dopo l’approvazione finale. In India si contano oltre 10,2 milioni di casi, il secondo dato al mondo dopo gli Stati Uniti. L’obiettivo nel Paese è di vaccinare 300 milioni di persone su 1,3 miliardi di popolazione, entro la metà del 2021.
Tornando in Europa, l’Agenzia per il farmaco della Finlandia ha ricevuto il report della prima reazione avversa al vaccino Pfizer-BioNTech contro il coronavirus a una settimana dal lancio della campagna europea di immunizzazione. Lo ha reso noto la tv locale YLE. “Quando ci saranno almeno cinque di queste notizie, pubblicheremo sul nostro sito il tipo di reazioni che si sono verificate”, ha detto il capo dell’Agenzia Maija Kaukonen aggiungendo di non poter rivelare altri dettagli. L’Organizzazione mondiale della Sanità frattanto ha approvato l’uso d’emergenza del vaccino contro il coronavirus della Pfizer/BioNTech aprendo la strada per i Paesi poveri o in via di sviluppo che non hanno una loro autorità regolatrice nel settore farmaceutico a usare il farmaco per l’immunizzazione della popolazione. Il vaccino era stato approvato per uso d’emergenza l’8 dicembre negli Stati uniti, avevano seguito a ruota il Canada e l’Unione europea. La luce verde dell’Oms stabilisce che il vaccino è sicuro e anche i Paesi che non possono provvedere all’approvazione nazionale del farmaco possono usarlo. L’Oms ha aggiunto in una nota che la Pan-American Health Organization e l’Unicef possono adesso fornire le dosi per la distribuzione del vaccino nei Paesi che ne hanno bisogno.
Mentre è polemica in Francia. Cinque giorni dopo l’avvio della campagna di vaccinazioni contro il Covid, solo 332 persone hanno ricevuto la loro dose, rileva il quotidiano Le Figar, che cita un tweet del medico Patrick Pelloux, noto in Francia per la sua verve polemica, che scrive “stiamo veramente facendo la figura dei fessi rispetto agli altri Paesi”. Il quotidiano conservatore francese ricorda come nel mondo i vaccinati siano già oltre 9,8 milioni, con un primato della Cina dove, stando ai dati diffusi dalle autorità di Pechino, hanno ricevuto una dose già 4 milioni di persone. Seguono gli Stati Uniti (2,7 milioni), Israele (un milione) e Paesi piccoli come la Danimarca che, hanno già immunizzato 30.000 cittadini su una popolazione di appena 5,8 milioni. Secondo Le Figaro, una parte dei problemi è dovuto anche alla «relativa debolezza» della richiesta fatta dall’Unione europea a favore dei 27 Stati membri, con un contratto firmato, in ritardo, solo a novembre.