Le parole della presidente della Bce Christine Lagarde, con il conseguente crollo della Borsa di Milano, e gli scioperi nelle fabbriche hanno reso particolarmente complessa la giornata di ieri di Giuseppe Conte, la prima dopo la decisione di parziale ‘lockdown’ dell’Italia. Dalla Banca centrale europea era atteso un intervento deciso per contrastare le conseguenze economiche del coronavirus, e invece il ‘bazooka’ è rimasto nella sua custodia. Anzi lo ‘scivolone’ della Lagarde, secondo cui “non siamo qui per ridurre gli spread”, ha causato una tempesta sui mercati, a partire dalla Borsa di Milano, che ha fatto registrare un – 16,92%, peggior crollo della sua storia.
Conte non ha preso posizione sulle parole della numero uno della Bce, ma certo il governo italiano deve aver presentato le sue rimostranze, sostenuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che senza giri di parole da detto di aspettarsi dall’Europa “iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”. Un intervento che ha costretto Lagarde, in serata, a fare una parziale marcia indietro. Da parte sua, ufficialmente, il premier si è solo limitato a far filtrare un messaggio all’Ue: “Come sto ripetendo nei miei numerosi contatti con i vari leader europei – ha detto – mi attendo che tutti i prossimi lavori dei Ministri finanziari, a partire dall`Eurogruppo di lunedì, si concentrino esclusivamente sulle misure volte a contrastare i pesanti effetti del Coronavirus sull`economia europea. Come ho più volte affermato ‘ad una sfida eccezionale si risponde con misure eccezionali’. La nostra risposta deve essere ‘straordinaria’”.
Lo stesso messaggio il premier lo aveva ribadito direttamente in una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Entrambi, ha fatto sapere Palazzo Chigi, hanno convenuto che la pandemia va “posta al primo posto dell’agenda europea tanto sul piano sanitario, che su quello degli effetti economici” e hanno ribadito “l’esigenza del più ampio coordinamento e collaborazione europea” adottando “tutte le misure necessarie per far fronte a tale emergenza globale”. Parole a cui, adesso, devono seguire atti concreti. Altro problema che si è aperto è quello delle fabbriche, dove sono stati convocati scioperi immediati per chiedere garanzie per la sicurezza dei lavoratori. Una emergenza nell’emergenza su cui il premier deve correre subito ai ripari. Per questo oggi alle 11, Conte ha convocato una videoconferenza da Palazzo Chigi con le associazioni industriali e i sindacati e alla presenza dei ministri del Lavoro Nunzia Catalfo, dell’Economia Roberto Gualtieri, della Sanità Roberto Speranza e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. L’obiettivo è trovare un’intesa sull’attuazione dei protocolli di sicurezza negli stabilimenti senza dover fermare la produzione.
Intanto il governo è al lavoro per definire nel dettaglio le prime misure di sostegno all’economia e alle famiglie, dopo il via libera allo scostamento di bilancio e l’annuncio di un piano da 25 miliardi di euro. Secondo una prima bozza circolata in queste ore, i provvedimenti vanno dalla sospensione dei mutui ai congedi parentali retribuiti, dall’estensione degli ammortizzatori sociali al credito per le Pmi, dalle maggiori spese sanitarie al sostegno all’export e all’internazionalizzazione. Il provvedimento però non è ancora pronto: dovrebbe andare in un Consiglio dei ministri tra domani e sabato, ma prima sarà necessario trovare un accordo nella maggioranza. askanews