La Commissione europea ha approvato oggi un contratto preliminare con la società farmaceutica europea CureVac, che permetterà l’acquisto iniziale di 225 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell’Ue, con l’opzione di richiedere fino a 180 milioni di dosi ulteriori, da fornire non appena saranno dimostrate la sicurezza e l’efficacia del vaccino contro il virus Covid-19. Il contratto con CureVac è il quinto nel portafoglio di contratti per i vaccini che saranno prodotti in Europa, dopo quelli firmati con AstraZeneca, Sanofi-GSK, Janssen Pharmaceutica NV e BioNtech-Pfizer, mentre se ne attende un sesto dopo i colloqui esplorativi conclusi con successo con Moderna. Questo portafoglio diversificato garantirà che l’Europa sia ben preparata per la vaccinazione, dopo che sarà stata comprovata la sicurezza e l’efficacia di almeno una parte di questi vaccini. Gli Stati membri possono anche decidere di donare i vaccini acquistati per loro conto ai paesi a reddito medio-basso, o di ridistribuirli ad altri paesi europei.
In cambio del diritto di acquistare un determinato numero di dosi in un dato periodo, la Commissione finanzia una parte dei costi iniziali sostenuti dai produttori per lo sviluppo dei vaccini attraverso accordi preliminari di acquisto. I finanziamenti erogati sono considerati un acconto sui vaccini che saranno poi effettivamente acquistati dagli Stati membri. Il costo elevato e l’alto tasso di insuccesso rendono gli investimenti contro il Covid-19 estremamente rischiosi per gli sviluppatori di vaccini; gli accordi preliminari di acquisto consentono quindi di effettuare investimenti che altrimenti potrebbero non essere realizzati. L’approccio della Commissione permette inoltre di negoziare a nome dei 27 Stati membri con le case farmaceutiche a condizioni più favorevoli (visto il grande volume delle forniture) rispetto a quanto potrebbero fare singolarmente i paesi dell’Ue.
“A distanza di pochi giorni dalla stipula del contratto con BioNTech e Pfizer, sono lieta di annunciare – ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione – un nuovo accordo con una promettente società europea. Fino ad oggi la Commissione ha garantito almeno 1,2 miliardi di dosi e ha rispettato l’impegno preso, volto ad assicurare un accesso equo a vaccini sicuri, efficaci e a prezzi contenuti, e questo non solo per i cittadini dell’Ue, ma anche per le persone più povere e vulnerabili al mondo. La maggior parte di questi vaccini sperimentali è in fase avanzata di sperimentazione clinica: se, come si spera l’autorizzazione” da parte dell’Agenzia europea per le medicine, Ema, “confermerà questi risultati positivi, i vaccini saranno tempestivamente resi disponibili e ci aiuteranno a superare la pandemia.”
“Alla luce del crescente numero di pazienti Covid in tutta l’Ue, un vaccino sicuro ed efficace è più importante che mai per lasciarci alle spalle la pandemia. Con la conclusione di questo quinto accordo preliminare di acquisto del vaccino – ha affermato Stella Kyriakides, Commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare -, stiamo aumentando ulteriormente le possibilità per i cittadini dell’Ue e per le nostre economie di ritornare presto alla normalità in condizioni di sicurezza. Questo accordo rappresenta un altro traguardo importante della nostra strategia dell’Ue sui vaccini, ed è una prova tangibile dei vantaggi offerti dalla collaborazione in seno ad un’autentica Unione europea della salute”.
CureVac, una società europea che ha sede in Germania, il 6 luglio scorso ha firmato un accordo di prestito da 75 milioni di euro con la Banca europea per gli investimenti (Bei), finalizzato allo sviluppo e alla produzione su larga scala di vaccini, tra i quali il possibile vaccino proposto da CureVac contro il Covid-19. CureVac, riferisce una nota della Commissione, “è all’avanguardia nello sviluppo di una classe totalmente nuova di vaccini basati sull’RNA messaggero (mRNA), che è trasportato all’interno delle cellule da nanoparticelle lipidiche. La piattaforma vaccinale è stata elaborata nel corso dell’ultimo decennio”. Il principio di fondo è l’impiego della molecola di Rna messaggero come supporto per la trasmissione di informazioni grazie alle quali il corpo riuscirà a produrre da solo le proprie sostanze attive per contrastare diverse malattie. La Commissione, prosegue la nota, “ha deciso di finanziare questo vaccino basandosi su una solida valutazione scientifica, sulla tecnologia utilizzata, sull’esperienza della società nello sviluppo di vaccini e sulle sue capacità di produzione atte a rifornire l’intera Ue”.