Coronavirus nel mondo, circa 80mila casi e oltre 2.600 decessi. Primi contagi in Afghanistan, Iraq e Kuwait

24 febbraio 2020

L’epidemia di coronavirus continua a diffondersi nel mondo, colpendo una trentina di Paesi fuori dalla Cina continentale, dove ha causato finora 2.592 decessi, su oltre 77.000 casi di contagio. Oggi sono stati confermati i primi casi in Afghanistan, Bahrein, Kuwait e Iraq, a fronte del crescente numero di contagi in Iran. Continua a destare preoccupazione la situazione in Corea del Sud, che ieri ha decretato lo stato di massima allerta, e in Italia, dove sono state isolate diverse zone del Paese. Complessivamente nel mondo sono 79.502 i casi accertati finora e 2.623 i decessi, perolpiù in Cina, stando agli ultimi dati forniti dalle autorità e dai media cinesi, oltre alle comunicazioni fornite da altre autorità mondiali.

Ecco di seguito il numero dei contagi e delle vittime:

Cina “continentale”: 77.150 contagi – 2.592 morti Giappone: 840 contagi – tre morti Corea del Sud: 833 contagi – sette morti Italia: 212 contagi – quattro morti Singapore: 89 contagi Hong Kong: 74 contagi – due morti Iran: 47 contagi – 12 morti Thailandia: 35 contagi Stati Uniti: 35 contagi Taiwan: 28 contagi – un morto Australia: 23 contagi Malaysia: 22 contagi Germania: 16 contagi Vietnam: 16 contagi Regno Unito: 13 contagi Francia: 12 contagi – un morto Emirati Arabi Uniti: 11 contagi Macao: 10 contagi Canada: 10 contagi Filippine: 3 contagi – un morto India: 3 contagi Kuwait: 3 contagi Russia: 2 contagi Spagna: 2 contagi Israele: 2 contagi Iraq: 1 contagio Afghanistan: 1 contagio Bahrein: 1 contagio Belgio: 1 contagio Cambogia: 1 contagio Egitto: 1 contagio Finlandia: 1 contagio Libano: 1 contagio Nepal: 1 contagio Sri Lanka: 1 contagio Svezia: 1 contagio.

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IRAQ

L’Iraq ha annunciato la conferma del “primo caso” di Coronavirus sul territorio nazionale, individuato oggi nella città santa Najaf a Sud della capitale Baghdad, come riferiscono media locali. “La Direzione della Salute di Najaf informa che i risultati degli esami di laboratorio effettuati oggi hanno evidenziato che uno studente di Scienze religiose di nazionalità iraniana che era entrato in Iraq prima della decisione di chiudere le frontiere con l’Iran è affetto di Coronavirus”, ha detto il Direttore della Sanità di najaf Radwan al Kanadi in una dichiarazione riportata dall’agenzia irachena NasNews. La stessa agenzia riferisce che si tratta del “primo caso” di coronavirus registrato nel Paese.

IRAN

L’agenzia di stampa semiufficiale iraniana ILNA ha rivelato che i decessi per coronavirus in Iran sono 50 soltanto nella città di Qom. Oggi le autorità iraniane avevano parlato di 12 morti sui 47 contagiati confermati. L’Ilna riferisce che un responsabile della città Ahmad Amiriabadi Farahani ha parlato di oltre 250 persone in quarantena nella città, popolare per i corsi di studi religiosi per sciiti frequentati da iraniani e studenti di altri Paesi. L’Iran ha deciso la chiusura delle scuole in buona parte del Paese per il secondo giorno consecutivo. Diversi Paesi, come Kuwait, Bahrein e Aghanistan, hanno registrato casi di contagi tra viaggiatori provenienti dall’Iran. Secondo lo stesso parlamentare, l’epidemia di coronavirus avrebbe raggiunto la città santa di Qom tre settimane fa, accusando quindi le autorità di non essere state trasparenti a riguardo. Teheran ha riferito dei primi casi a Qom la scorsa settimana. Dopo il suo intervento, Amirabadi ha lasciato il parlamento sostenendo di non sentirsi bene e, secondo l’agenzia di stampa Isna, il suo seggio sarebbe stato subito disinfettato.

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WUHAN

Le autorità di Wuhan, capoluogo della provincia cinese di Hubei ed epicentro dell’epidemia di coronavirus, hanno prima annunciato e poi revocato la decisione di allentare le misure di quarantena in atto dal 23 gennaio scorso. In un comunicato riportato da tutti i media cinesi, le autorità municipali avevano annunciato che potevano lasciare la città le persone non residenti che non mostrano sintomi e che non hanno avuto contatti con le persone contagiate, così come quanti hanno bisogno di cure per diverse patologie. Ma dopo circa tre ore dalla diffusione della nota, le stesse autorità hanno revocato tale decisione, precisando che il comunicato era stato diffuso da un gruppo di lavoro subordinato al comando di controllo sanitario della città, senza l’approvazione dei superiori. La gran parte dei decessi per coronavirus registrata in Cina è avvenuta a Wuhan. Oggi le autorità cinesi hanno riferito di 150 nuovi decessi, di cui 149 nella provincia di Hubei, e di 409 nuovi casi di coronavirus, portando così il bilancio complessivo a 77.150 casi di contagio e 2.592 morti. Altre 1.846 persone sono state dimesse dall’ospedale, portando così a 24.734 le persone guarite. Le autorità cinesi hanno anche annunciato oggi che in 24 delle 34 province del Paese non è stato registrato alcun nuovo caso di infezione da COVID-19. Si tratta di province dove si trovano città che contano più di 15 milioni di abitanti, come Pechino, Shanghai e Tientsin. Inoltre, secondo quanto riportato dal Global Times, sei province hanno abbassato oggi il livello di allerta sanitaria.

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