Cronaca

Covid-19, Ricciardi: ora smartworking dovrà essere l’ordinario

Crollo dei tamponi e conseguente crollo dei nuovi contagi da Covid-19 nelle ultime 24 ore. E così il tasso di positività schizza dal 13% di ieri al 21,9%. Più di un tampone su cinque è risultato positivo. La tendenza si riflette anche sui dati regionali. A cominciare dal Veneto, dove il dato dei positivi è meno di un terzo rispetto a quello di ieri. A livello nazionale si registra un nuovo balzo consistente dei ricoveri, crescita nella media per le terapie intensive. Intanto, Agenas riferisce come in un giorno le percentuali dei posti letto occupati nei reparti in area non critica o in terapia intensiva, a seconda dei casi, siano salite in 8 regioni. Ora la Liguria è davvero vicina alla zona arancione, dove potrebbe passare il 10 gennaio. In terapia intensiva i posti occupati sono il 22% (+1%) – oltre la soglia limite dei 20 – mentre in area medica la percentuale arriva al 28%, a soli due punti dal 30% che fa scattare il cambio colore. In aumento anche Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Sicilia, Toscana e Umbria.

Secondo l’odierno bollettino del ministero della Salute sull’emergenza coronavirus, sono 61.046 nuovi casi in Italia nelle ultime 24 ore su 278.654 tamponi eseguiti. L’incidenza di casi positivi è pertanto del 21,9% come detto. Le vittime del virus nelle ultime 24 ore sono state 133, mentre attualmente in Italia le persone positive al Covid-19 sono 1.070.537. Di queste 11.756 sono ricoverate in ospedale, 1.319 dei quali in terapia intensiva. Le terapie intensive nelle ultime 24 ore hanno registrato 104 ingressi. Il numero totale dei casi da inizio pandemia è pari a 6.328.076. I dimessi/guariti crescono di 12.164 unità, arrivando a 5.119.893, mentre gli attualmente positivi diventano 1.070.537 di cui 1.057.462 in isolamento domiciliare. La regione con il maggior numero di nuovi casi si conferma la Lombardia con 10.425 davanti a Emilia Romagna (9.090), Lazio (7.993), Toscana (6.397) e Campania (5.192).

Iss: con booster sale al 97% efficacia contro malattia grave

Con il booster l’efficacia dei vaccini anti Covid-19 risale e arriva al 97% nel prevenire la malattia grave, lo sottolinea l’Istituto superiore di sanità nel Report esteso settimanale sull’epidemia da Covid-19. “Negli ultimi 30 giorni in Italia – sottolinea l’Iss – si è osservata una maggiore incidenza di casi nella popolazione non vaccinata”. I dati sull’efficacia del vaccino, pur mostrando un calo nel tempo, sono chiari: “L`efficacia del vaccino (riduzione del rischio) nel prevenire la malattia è pari a 82,7% entro i 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e scende da 71,7% tra i 91 e 120 giorni a 57,5% oltre i 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale)”.

E soprattutto “rimane elevata l`efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l`efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni e tra i 91 e 120 giorni è pari rispettivamente al 95,7% e 92,6%, mentre cala all`88% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni”. Con il booster l’efficacia risale nettamente: “L`efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa sale rispettivamente al 86,6,0% e al 97,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster”, sottolinea l’Iss.

Riguardo all’andamento epidemiologico in Italia, l’Iss sottolinea che “l`aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione si conferma in Italia per la decima settimana consecutiva. In forte aumento l`incidenza settimanale a livello nazionale: 430 casi per 100.000 abitanti rispetto a 266 casi per 100.000 abitanti della settimana precedente. In leggero aumento rispetto alla settimana precedente l`Rt medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,18 (range: 1,13-1,22) e sopra la soglia epidemica. È stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l`indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, Rt=1,11 (IC95%: 1,07-1,13)”. In aumento, inoltre, l`incidenza a 14 giorni in 19 Regioni/Province autonome su 21 ed è “ampia la diffusione nelle regioni del Nord”. In particolare, un dato evidenzia la velocità di crescita dei casi: durante il periodo 13 – 26 dicembre 2021, le Regioni/Province autonome hanno segnalato 425.983 nuovi casi confermati di infezione, in aumento rispetto ai 279.313 nuovi casi segnalati nel periodo 6 – 19 dicembre 2021.

“In aumento – avverte l’iss – l`incidenza in tutte le fasce di età, in particolare nella popolazione con età <50 anni caratterizzata da una maggiore variazione dell`incidenza a 14 giorni. In diminuzione l`età mediana dei soggetti che hanno contratto l`infezione da virus SARS-CoV-2 negli ultimi 14 giorni (36 anni)”. In particolare, “nella popolazione in età scolare l`incidenza si mantiene elevata, specialmente nella fascia di età 6-11, dove si osserva all`incirca il 40% dei casi diagnosticati in età scolare”. Inoltre è di nuovo in aumento, dopo sette settimane, la percentuale di casi tra operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. In conclusione, il Report osserva: “Ad oggi la variante Delta rappresenta ancora la variante predominante di SARSCoV-2 nel nostro Paese ma la diffusione della variante Omicron è in rapido aumento”.

Ricciardi: ora smartworking dovrebbe essere l’ordinario

“Lo smart working dovrebbe diventare in questa fase pandemica la struttura ordinaria dell’organizzazione del lavoro perché il virus viaggia con le persone e quindi quanto più le persone sono distanziate l’una dall’altra tanto più si limita la circolazione del virus”. Lo ha detto, intervistato dal Tg3, Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza, parlando di come superare la fase di aumento esponenziale dei contagi che si sta registrando in questi giorni.

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