Nuovi casi di infezione in Italia arrivano dall’estero ma anche da focolai interni di origine sconosciuta, e in alcune regioni si segnalano casi importati da altre regioni, per cui “l’epidemia non è conclusa”: lo sottolinea il report di monitoraggio settimanale sull’andamento del coronavirus in Italia della cabina di regia Ministero della Salute -Istituto superiore di sanità.
“In quasi tutte le Regioni e province autonome – spiega il report – sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in alcune Regioni e province autonome. Tale riscontro in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Oltre ai focolai attribuibili alla reimportazione dell`infezione vengono segnalati sul territorio nazionale alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l`origine”. E “questo evidenzia come ancora l`epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa. Si segnala in alcune Regioni province autonome la presenza di nuovi casi di infezione importati da altra Regione o da Stato Estero. Si conferma perciò una situazione epidemiologica estremamente fluida”.
Individuato nuovo cluster in ristorante Savona
“Oggi nel bollettino risultano due i casi positivi e 21 casi in meno, rispetto a ieri, ma abbiamo rilevato un cluster nel savonese i cui dati si stanno concretizzando e che comporta, al momento, 18 nuovi contagi per i quali sono stati effettuati oltre 100 tamponi di verifica”. Lo ha comunicato questo pomeriggio il presidente di Regione Liguri Giovanni Toti, insieme alla vicepresidente e assessore alla sanità Sonia Viale, al commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli e al responsabile prevenzione dell’azienda Filippo Ansaldi.
“Il sistema di controllo di Alisa ha funzionato al meglio e con straordinaria tempestività – ha sottolineato l’assessore alla sanità Sonia Viale – le 18 persone risultano sparse nella provincia di Savona, ma non si tratta di un cluster localizzato in una città sola, ma sparpagliate in più di una decina di località del savonese. Per quanto riguarda il fattore di rischio siamo in quadro di assoluta tranquillità con il fattore RT a 0,7. Abbiamo ritenuto di dare conto di questa attività effettuando un attento tracing sul territorio della ASL 2 Savonese che, tra l’altro, ha maturato un’esperienza anticipata rispetto alle altre ASL liguri. L’obiettivo di tutti è infatti quello di circoscrivere il virus. Un’attività di vigilanza che si accompagna alla ripresa delle normali attività sanitarie, tra cui la riapertura molto attesa dei CUP”.
“Quella che stiamo conducendo sulla ASL 2 Savonese è un’indagine molto serrata – ha ribadito il prof Ansaldi – perché coinvolge centinaia di persone, molte delle quali dovranno stare in isolamento, come prevede la norma, per circoscrivere più velocemente il focolaio. La procedura di Alisa prevede infatti che i contatti dei contatti stiano in quarantena fin quando si ha la conferma o meno della positività”. E intanto domani tre medici di ALISA si recheranno nella ASL 2 Savonese per supportare i medici nelle attività di prevenzione.