Coronavirus: oggi 36 morti, le vittime salgono a 233. Mille contagi al giorno. Speranza: “La situazione resta seria”

7 marzo 2020

“Stiamo lavorando giorno e notte, la situazione resta seria e non può essere assolutamente sottovalutata”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza che ricorda le misure approvate ieri dal Cdm, e garantisce: “Lo Stato c’è”. E prosegue: “Bisogna limitare il più possibile gli spostamenti, fare tutto quello che è possibile per evitare che il virus si diffonda e questo passa dal comportamento di ciascuno, c’è una situazione seria e ciascuno può fare la sua parte”. Speranza insiste: “Lo Stato ha fatto la propria parte col più grande investimento sul personale sanitario mai visto nel nostro Paese, ma non può bastare una norma o una nuova legge per vincere” contro il virus. “Serve seguire le raccomandazioni date sui luoghi affollati, le strette di mano, il rispetto del metro di distanza”. La Lombardia sarà chiusa? “La Lombardia no, ma ci saranno indicazioni molto importanti” risponde il ministro. Con molta probabilità il Dpcm che conterrà queste misure sarà approvato entro oggi.

L’ULTIMO BOLLETTINO

Intanto arriva l’ultimo bollettino della Protezione civile sul coronavirus. Risultano 1.145 i nuovi contagi da coronavirus censiti oggi. Quasi il doppio del dato registrato ieri, con 620 nuovi contagi. Complessivamente le persone attualmente positive sono 5.061, ieri erano 3.916. “Si sono aggiunti in Lombardia più di 300 casi positivi sul laboratorio di Brescia che non erano stati conteggiati nei giorni scorsi”, ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. I “guariti” sono 589, 66 in più rispetto a ieri, i deceduti sono 36 – ieri erano 49 – di cui 19 in Lombardia, 11 in Emilia Romagna, 2 nelle Marche, 1 nel Veneto, i in Liguria e 1 in Puglia. Le fasce di età 60-69 anni per il 16%, 70-79 anni il 35%, 80-89 anni il 42% e ultranovantenni il 6%. In totale, le vittime sono 233. “Il totale delle persone ricoverate con sintomi è di 2.651, il totale di quelle in terapia intensiva è di 567 e 1.843 quelle in isolamento domiciliare”, ha aggiunto ancora Borrelli.

L’ALLARME DEI MEDICI

“L’intera rete delle terapie intensive è stata ristrutturata, creando strutture dedicate nelle quali, completamente bardati per difendersi dall’infezione, si lavora con grande fatica per assistere malati gravi e gravissimi, la cui vita dipende da apparecchiature tecnologicamente complesse disponibili purtroppo in numero limitato. Anche per questo motivo è assolutamente necessaria l’immediata adozione di drastiche misure finalizzate a ridurre i contatti sociali e utili al contenimento dell’epidemia”. Lo scrive il ‘Coordinamento delle terapie intensive della Lombardia’ in un documento inviato oggi al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, cui viene chiesto di portarlo all’attenzione del Governo e al commissario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli. “In assenza di tempestive ed adeguate disposizioni da parte delle Autorità – conclude il documento – saremo costretti ad affrontare un evento che potremo solo qualificare come una disastrosa calamità sanitaria”.

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LE MISURE

Assunzioni con contratti di lavoro autonomo, pescando tra specializzandi, personale in pensione, stranieri, con l’immissione di circa 20mila nuovi addetti. E poi centralizzazione e semplificazione degli acquisti del materiale sanitario e incentivi per la produzione, con in particolare il via libera all’acquisto di cinquemila impianti di ventilazione assistita e dei relativi materiali indispensabili per il funzionamento dei ventilatori. Sono le principali misure contenute nel decreto all’esame del Consiglio dei Ministri per provare a rallentare la diffusione del Coronavirus. Decreto che dispone poi la chiusura dei Tribunali per due settimane, in modo da riorganizzare le attività degli uffici giudiziari in base alle misure di contenimento del virus. Sul fronte del personale sanitario, il decreto prevede la possibilità di stipulare contratti di lavoro autonomo di sei mesi a medici, infermieri e operatori socio-sanitari.k anche all’impiego di medici all’ultimo anno della scuola di specializzazione, e di personale medico e infermieristico in pensione, eliminando il divieto di cumulo. Uno sforzo che dovrebbe potrare circa 20mila nuove risorse nel SSN.

Sul fronte delle strutture, le Regioni sono autorizzate ad acquisire “ulteriori prestazioni” da privati accreditati e anche non accreditati, pur di raggiungere gli obiettivi di potenziamento dei posti di terapia intensiva previsti dal Piano. Possibile inoltre attivare “anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, per la gestione dell’emergenza Covid-19, sino al termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020. I requisiti di accreditamento non si applicano alle strutture di ricovero e cura per la durata dello stato di emergenza”. Infine, i prefetti potranno requisire anche “strutture alberghiere idonee ad ospitare persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare”. Su questo versante, previsto l’intervento sostitutivo dello Stato nei confronti delle Regioni che non rispettano le indicazioni, con la nomina di un commissario ad acta.

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Infine, per l’acquisto e la produzione di mascherine e altri dispositivi di protezione sono stanziati 50 milioni di euro e vengono semplificate le procedure. Intanto Consip ha già provveduto a pubblicare il primo bando da 185 milioni per l’acquisto in particolare di ausili alla respirazione. Per quel che riguarda la giustizia, il decreto – haspiegato il ministro Bonafede – contiene “una serie di misure fondamentali per garantire che gli addetti ai lavori e gli utenti degli uffici giudiziari siano tutelati”. Si va dal deposito di atti telematici alla riorganizzazione “in modo che non si debbano creare assembramenti” fino al rinvio delle udienze “che non vengono considerate urgenti”. Rinvii “disposti dal vertice dell’Ufficio giudiziario sentita l’autorità sanitaria e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati del territorio”. La possibilità di riorganizzare i lavori degli Uffici “in considerazione degli sviluppi dell’emergenza” sarà valida fino al 31 maggio: “Se come tutti ci auguriamo l’emergenza avrà una conclusione prima, piano piano che la situazione migliorerà gli Uffici potranno andare avanti con l’ordinaria attività”, ha spiegato Bonafede.

IL DECRETO

Ecco il decreto legge con Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l`emergenza epidemiologica da COVID-19, contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell`attività giudiziaria e per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale. Il comunicato emesso al termine della riunione sottolinea come le norme in materia di amministrazione della giustizia mirano ad assicurarne continuità ed efficienza, fermo quanto già previsto dal decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, e dai relativi decreti attuativi, dalle indicazioni igienico-sanitarie fornite dal Ministero della salute anche d`intesa con le Regioni, dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero della giustizia.

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Il decreto, tra l`altro, prevede che, fino al 31 maggio 2020, i capi degli uffici giudiziari o, in alternativa, i presidenti titolari di sezione del Consiglio di Stato, il presidente del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana e i presidenti dei tribunali amministrativi regionali e delle relative sezioni staccate, sentiti l`autorità sanitaria regionale e il Consiglio dell`Ordine degli avvocati, adottano le misure organizzative, anche relative alla trattazione degli affari giudiziari, necessarie a consentire il rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie adottate con i provvedimenti normativi e attuativi di contrasto alla diffusione del COVID-19, al fine di evitare assembramenti all`interno dell`ufficio giudiziario e contatti ravvicinati tra le persone. Sono previste, inoltre, specifiche norme per i procedimenti dinanzi alla Corte dei conti e per quelli dinanzi alle commissioni tributarie. In considerazione della necessità di riorganizzare le attività, il decreto prevede, dalla data di entrata in vigore, l`applicazione per 15 giorni del regime di sospensione feriale.

Per quanto riguarda le norme in materia di potenziamento del Servizio sanitario nazionale (SSN), l`obiettivo, prosegue il comunicato del Cdm, è quello di rafforzare la rete di assistenza territoriale e le funzioni del Ministero della salute, attraverso l`incremento delle risorse umane e strumentali. Si prevedono, pertanto: L`assunzione di medici specializzandi, secondo le norme specificate nel decreto stesso, da destinare allo svolgimento di specifiche funzioni; il conferimento straordinario di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario in quiescenza; la rideterminazione dei piani di fabbisogno del personale delle aziende e degli enti dell`SSN; l`incremento delle ore della specialistica ambulatoriale”. Inoltre, si interviene in materia di: Potenziamento dell`Istituto superiore di sanità; potenziamento delle reti di assistenza territoriale; istituzione di aree sanitarie temporanee; assistenza a persone e alunni con disabilità; disposizioni per garantire l`utilizzo di dispositivi medici per ossigenoterapia; misure di semplificazione per l`acquisto di dispositivi medici.

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