Coronavirus, oltre 17 milioni di casi nel mondo. Negli Usa un morto al minuto

Coronavirus, oltre 17 milioni di casi nel mondo. Negli Usa un morto al minuto
30 luglio 2020

Sono ormai oltre 17 milioni i casi di coronavirus nel mondo, stando all’ultimo aggiornamento della Johns Hopkins University. I decessi sono ad oggi 667.060. Dei complessivi 17.031.281 contagi registrati in tutto il mondo, oltre 4,4 milioni sono negli Stati Uniti, più di 2,5 milioni in Brasile e oltre 1,5 milione in India. Stati Uniti e Brasile contano anche il maggior numero di morti, rispettivamente 150.713 e 90.134.

LO SCENARIO

In Brasile sono ormai oltre 2,5 milioni i casi di Covid-19 e più di 90.000 i morti. Stando all’ultimo bollettino delle autorità sanitarie, il Paese sudamericano ha infatti registrato nelle ultime 24 ore altri 69.074 contagi, che portano a 2.552.265 il numero complessivo delle infezioni. Altre 1.595 persone sono morte, per un totale di 90.134 decessi. Dopo gli Stati Uniti, il Brasile è il secondo Paese al mondo per contagi e decessi. Intanto, il Brasile ha riaperto oggi i confini agli stranieri che arrivano via aerea, per rilanciare il settore turistico duramente colpito dalla pandemia di coronavirus. Stando al decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e riportato dai media, il governo ha prorogato di 30 giorni la chiusura delle frontiere terrestri e navali, ma ha autorizzato l’ingresso nel Paese degli stranieri con l’aereo, escludendo però gli aeroporto di cinque Stati: Mato Grosso do Sul, Paraiba, Rondonia, Rio Grande do Sul e Tocantins.

Gli Stati Uniti hanno registrato nelle ultime 24 ore altri 70.776 casi di coronavirus e 1.430 morti, stando all’aggiornamento della Johns Hopkins University. Sale così a 4.426.982 il totale dei contagi e a 150.713 quello dei decessi. Secondo quanto precisato dal New York Times, nell’ultima settimana sono stati registrati, in media, 65.018 casi al giorno, pari a un incremento del 3% rispetto alla media delle due settimane precedenti. Mercoledì gli Usa hanno registrato un morto di coronavirus al minuto. I decessi sono stati 1.461, il dato più elevato dal 27 maggio, quando le vittime furono 1.484. Il tasso di crescita è il più elevato degli ultimi due mesi ed è in forte aumento da undici giorni a questa parte. Picchi di infezioni si registrano in Arizona, California, Florida e Texas. Quest’ultimo è lo stato più colpito, con 4.300 morti. Seguono Florida (2.900) e California (2.700). 

La Russia ha registrato altri 5.509 casi di Covid-19, che portano a 834.499 il totale dei contagi. Stando a quanto riferito dal centro nazionale di risposta al coronavirus, altre 129 persone sono morte nelle ultime 24 ore, per un totale di 13.802 decessi. La Russia è il quarto paese al mondo per numero di contagi da coronavirus, dietro a Stati Uniti, Brasile e India.

In Ucraina sono 1.197 i nuovi casi nelle ultime 24 ore: si tratta del più alto numero di nuovi contagi giornalieri registrato finora nella repubblica ex sovietica dall’inizio dell’epidemia. Stando ai dati annunciati stamattina dal ministro della Salute ucraino, Maksim Stepanov, le zone col maggior numero di nuovi contagi sono Kiev con 199 casi, la regione di Leopoli con 131, quella di Rivne con 105 casi e quella di Ivano-Frankivsk con 104. I contagi finora registrati in Ucraina dall’inizio dell’epidemia sono 68.794. Sempre stando ai dati ufficiali, nel corso dell’ultima giornata 23 persone sono morte in Ucraina a causa del Covid.

In Iran sono ormai oltre 300.000 i casi di Covid-19, mentre il presidente Hassan Rohani ha dichiarato oggi che il paese “si sta lasciando alle spalle il picco del coronavirus”. Il portavoce del ministero della Salute ha riferito oggi di altri 2.621 casi registrati nelle ultime 24 ore, che portano a 301.530 il totale dei contagi, e di altri 226 morti, che portano a 16.569 il numero complessivo dei decessi. In un discorso riportato dai media iraniani, Rohani ha elogiato il personale medico per lo sforzo e la dedizione, sottolineando che il paese sta superando il picco della pandemia.

In Romania preoccupa il nuovo record di contagi: nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.356 casi di covid-19, che portano a 49.591 il totale dall’inizio della pandemia. Da ieri vi sono stati altri 35 decessi, il cui numero complessivo è ad oggi di 2.304. Il paese balcanico resta quello maggiormente colpito nella regione, e il primo in Europa per numero di decessi ogni mille abitanti. Gli arrivi dalla Romania in Italia, insieme a quelli dalla Bulgaria – Paesi entrambi membri della Ue – sono soggetti all’obbligo di una quarantena di 14 giorni.

Si mantiene alta la curva dei contagi in Bulgaria. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 284 nuovi casi di covid-19 (dei quali 73 a Sofia) a seguito di 6.395 test diagnostici effettuati. Il bilancio complessivo dei contagi sale così a 11.155. Come riferiscono le autorità, si registrano tredici nuovi decessi, il cui totale sale a 368 vittime. Il bilancio dei casi di infezione fra il personale medico sanitario è salito a 664 persone. Attualmente vi sono 4.816 casi attivi, mentre negli ospedali sono ricoverati in tutto 722 pazienti, 37 dei quali in terapia intensiva. L’ambasciata bulgara a Sarajevo ha informato che i cittadini bulgari possono entrare in Bosnia ed Erzegovina per turismo, visite o motivi ufficiali su presentazione di un test Pcr negativo per Covid-19, eseguito nelle ultime 48 ore. Due giorni fa le autorità bulgare hanno imposto restrizioni – possesso di un test Pcr con risultato negativo, eseguito nelle ultime 72 ore – sugli arrivi in Bulgaria da dieci paesi, tra i quali anche la Bosnia ed Erzegovina. Per gli arrivi in Italia dalla Bulgaria, e anche dalla Romania, vige l’obbligo di una quarantena di 14 giorni. Resta interdetto l’ingresso in Italia per gli arrivi dagli altri Paesi balcanici che non fanno parte di Ue e dello spazio Schengen.

La Gran Bretagna estende il periodo dell’autoquarantena anti-Covid da 7 a 10 giorni. La misura è stata presa a causa dell’aumento dei nuovi casi di contagio. Le autorità sanitarie del Regno Unito hanno infatti affermato che vi sono adesso evidenze scientifiche secondo le quali le «reali possibilità di infezione» da parte di persone affette da coronavirus «vanno dai 7 ai 9 giorni», pertanto «adesso è un corretto equilibirio di rischio estendere il periodo di auto-isolamento da 7 a 9 giorni». Nello scorso fine settimana, Londra ha introdotto una quarantena di 14 giorni per tutti coloro che rientrano nel Paese dalla Spagna, che è la meta turistica più amata da britannici. Lo stesso premier Boris Johnson ha lanciato l’allarme circa una possibile “seconda ondata” di contagi in Europa, mentre il segretario alla Sanità, Matt Hanckock, ha chiarito che il governo è pronto ad annunciare misure analoghe a quelle imposte alla Spagna anche nei confronti di altri Paesi, se si renderà necessario. In Gran Bretagna ieri sono stati segnalati 753 nuovi contagi, contro una media giornaliera di oltre 8700 casi registrati all’inizio di aprile. La Gran Bretagna è il Paese più colpito dal virus in Europa, con quasi 46 mila vittime ufficiali confermate. A detta dell’Ufficio statistico nazionale, l’Inghilterra ha conosciuto nella prima metà dell’anno “il più lungo periodo continuativo di mortalità in eccesso” rispetto ad altri Paesi.

Dopo quasi tre mesi di allentamento graduale delle misure adottate per arginare la circolazione del Covid-19, l’Islanda ha annunciato un’inversione di rotta dopo un nuovo aumento dei contagi nel paese. Nell’ultima settimana, 28 dei 31 nuovi casi di Covid-19 identificati nell’isola del Nord Atlantico sono stati collegati a trasmissioni interne nel paese. Cinque fonti separate di contaminazione sono state identificate nel sud-ovest, in particolare ad Akranes, a circa cinquanta chilometri dalla capitale Reykjavík. Un aumento dei casi, il primo da metà maggio, è stato registrato anche mercoledì. “Dobbiamo reagire rapidamente”, ha dichiarato la primo ministro Katrín Jakobsdóttir in una conferenza stampa. Il governo ha annunciato il rafforzamento delle restrizioni ai grandi assembramenti: il limite di persone scenderà da 500 a 100 , come ai tempi dei primi provvedimento presi il 16 marzo all’inizio dell’epidemia. La distanza di due metri, che è diventata una semplice raccomandazione opzionale dal 22 maggio, è tornata ad essere una regola obbligatoria e l’uso di mascherina torna obbligatorio sui trasporti pubblici, voli nazionali, traghetti e saloni di parrucchiere dove questo spazio non può essere rispettato. L’Islanda ha registrato 1.872 casi di Covid-19 dall’inizio dell’epidemia.

A proposito di Spagna, Madrid sta cercando di convincere il governo britannico a mettere alcune regioni spagnole nella lista dei suoi viaggi sicuri. Il ministro degli Esteri spagnolo Arancha Gonzalez Laya afferma che la decisione del Regno Unito dello scorso fine settimana di richiedere alle persone che arrivano dalla Spagna di autoisolarsi per 14 giorni si basava sulla recente ondata nazionale della Spagna nei casi di coronavirus. Gonzalez Laya ha dichiarato a Radio Euskadi in un’intervista che alcune regioni spagnole non sono gravemente colpite e ha suggerito a Londra di consentire “corridoi di viaggio” tra tali regioni e il Regno Unito. Tutto questo, dopo che ieri, mercoledì 29 luglio, la Spagna ha riportato il maggior numero giornaliero di nuove infezioni da coronavirus in quasi tre mesi, con 1.153. Nonostante ciò le Isole Baleari, compresi i luoghi di villeggiatura come Ibiza e Maiorca, avevano solo un nuovo caso mentre le Isole Canarie, un’altra destinazione popolare per i turisti britannici, ne avevano solo sette. La Spagna è la principale destinazione per i turisti britannici, con circa 18 milioni di persone che vi si sono recate l’anno scorso, e la loro assenza è un duro colpo per il settore turistico della Spagna.

Nuovo record di casi in Polonia, con 615 contagi nelle ultime 24 ore, mentre le autorità locali stanno valutando la reintroduzione di misure di quarantena obbligatoria per i viaggiatori provenienti da altri Paesi. Il ministero della Salute polacco sul suo account Twitter ha anche annunciato la morte di altre 15 persone che avevano contratto il virus, facendo salire a 1.709 il numero totale dei decessi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, mentre le infezioni sono ufficialmente 45.031, con le zone della Polonia meridionale tra le più colpite.

Salgono lievemente i contagi da Covid-19 in Cina, dove ieri, mercoledì 29 luglio, sono stati registrati 105 casi di contagio, 102 dei quali sviluppati localmente, contro i 101 dichiarati il giorno precedente. La maggiore parte dei nuovi contagi riguarda il focolaio nella regione autonoma nord-occidentale dello Xinjiang, che conta 96 nuovi casi accertati, mentre altri cinque sono stati rilevati nella provincia nord-orientale del Liaoning, e un altro a Pechino. Altri tre casi, riferisce la commissione nazionale per la Sanita’ cinese, provengono dall’estero. Al totale vanno aggiunti anche 21 contagi asintomatici, in calo rispetto ai 27 di ieri. Complessivamente, dall’inizio dell’epidemia sono 84.165 i contagi confermati da Covid-19 nel Paese, dove l’epidemia si e’ manifestata per la prima volta nel mondo, mentre il numero di decessi rimane fermo a quota 4.634.

Il Perù ha superato ieri quota 400.000 casi di contaminazione da coronavirus, ha annunciato il Ministero della Salute. Il numero di contagi di Covid-19 nel paese sudamericano ora è di 400.683, dopo le 5.678 nuove infezioni registrate in un giorno. Si tratta del più grande aumento giornaliero dal 12 giugno. Dall’inizio dell’epidemia 18.816 persone sono morte, di cui 204 nelle ultime 24 ore: una cifra che è vicina al picco dell’11 giugno quando erano stati registrati 206 nuovi decessi. Dopo un contenimento della popolazione nazionale di 100 giorni, il Perù ha iniziato il deconfinamento il 1 luglio in 18 regioni su 25, tra cui quella della capitale Lima. Con 33 milioni di abitanti, il paese è il terzo stato dell’America Latina con il maggior numero di casi di contaminazione e decessi legati alla Covid-19 dietro Brasile e Messico.

L’Australia ha riportato un aumento record dei contagi e dei morti da Coronavirus: lo stato di Victoria ha annunciato oltre 700 nuovi casi e 13 decessi. Lo riferisce il Guardian. E’ il 25/o giorno consecutivo di aumenti a tripla cifra nel secondo stato più popoloso del Paese. Il premier dello Stato, Daniel Andrews, ha annunciato che a partire dalla mezzanotte di giovedì, i cittadini in diversi distretti regionali a sud-ovest di Melbourne non potranno più ricevere visite in casa. A partire da domenica, Andrews ha anche emesso l’obbligo di indossare la mascherina fuori casa per l’intero Stato.

Record di contagi giornalieri per la Libia che registra nelle ultime 24 ore altri 205 nuovi casi da coronavirus, che portano a 3.222 il totale nel Paese. Lo ha reso noto il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie sulla propria pagina ufficiale Facebook, precisando che i morti salgono a 76, i guariti a 596, e le persone attualmente positive da 2371 a 2550, con la maggior parte dei casi al Sud. Fonti locali riportano che le autorità sanitarie del governo di Tripoli stanno valutando la possibilità di reintrodurre misure di lockdown totale in diverse città a partire dal giorno dopo la festa islamica dell’Aid Al Adha.

Nuovo record di contagi in India, con 52.123 casi registrati nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Nuova Delhi, precisando che sono 1.583.792 le infezioni dall’inizio dell’emergenza sanitaria. La stessa fonte ha annunciato altri 775 decessi legati alla pandemia di Covid-19, per un totale di 34.968. Ieri il ministero della Sanirtà indiano aveva annunciato 768 morti e 48.513 nuovi contagi. I casi ‘attivì nel Paese sono oltre 528mila.

In Pakistan registrati 32 morti e 1.114 nuove infezioni nelle ultime 24 ore. Lo ha detto il Ministero della Sanità del paese. Il numero totale di casi di coronavirus in Pakistan ha raggiunto 277.402 mentre il numero di morti è pari a 5.924. Secondo i dati ufficiali, 1.248 pazienti sono stati recuperati nelle ultime 24 ore, portando il numero di persone guarite nel paese a 246.131 (88,7%). Almeno 1.179 pazienti sono in condizioni critiche.

Il presidente del Gambia, Adama Barrow, resterà in autoisolamento per due settimane dopo che il suo vice, Isatou Touray, è risultato positivo. Lo riferisce una nota ufficiale del governo di Banjul in cui si spiega che Touray è «su di morale» e sta osservando la quarantena. Il bilancio ufficiale della pandemia in Gambia è di 326 casi e otto morti. Il governo, per prevenire la diffusione del virus, ha esortato i cittadini ad indossare le mascherine e a mantenere una distanza di tre passi l’uno dall’altro.

In Slovenia, nelle ultime 24 ore si sono registrati 24 nuovi contagi su 879 test effettuati, e due decessi. Nel darne notizia i media regionali aggiungono che i pazienti in ospedale sono 22, cinque dei quali in terapia intensiva. Dall’inizio dell’epidemia nel Paese ex jugoslavo si sono registrati in totale 2.139 contagi e 119 vittime. La Slovenia il mese scorso era stata sul punto di dichiarare la fine dell’epidemia dopo un periodo di progressivo calo dei casi, ma nelle ultime settimane è interessata da una sensibile ripresa dei contagi, al pari di tutti gli altri Paesi della regione.

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