Coronavirus, oltre 9,1 milioni di persone contagiate in 188 Paesi

Coronavirus, oltre 9,1 milioni di persone contagiate in 188 Paesi
24 giugno 2020

Più di 9,1 milioni di persone sono state contagiate dal coronavirus in 188 Paesi del mondo, secondo l’ultimo aggiornamento della Johns Hopkins University. Secondo questo aggregatore di dati, le vittime complessive per il Covid-19 sono 474.242. In particolare, hanno contratto il virus 9.169.329 persone. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito con 2.338.275 casi di contagio confermati e 121.029 decessi. Sopra il milione di infezioni anche il Brasile, che registra 1.106.470 infezioni dall’inizio della pandemia, secondo solo agli Usa. Quasi 600 i casi di contagio in Russia, Paese che precede nell’ordine India. Regno Unito, Perù, Cile, Spagna, Italia e Iran.

Tuttavia, il coronavirus non si ferma e anzi costringe a qualche ritorno al lockdown dopo le prime riaperture. A causa di nuovi focolai torna a chiudere la regione di Lisbona, in Portogallo, e anche in Aragona, nel nord est della Spagna, i nuovi contagi hanno fatto decidere di tornare dalla “fase 3” alla “fase 2” delle riaperture. In Germania nella Vestfalia, la regione in cui si trova il nuovo preoccupante focolaio del mattatoio proprio mentre il paese ripartiva in Fase 2. Nei Paesi bassi si e’ registrato il primo giorno senza decessi dal 12 marzo e in Francia sono tornati a scuola tutti i 6,7 milioni di scolari delle primarie e dei collegi (fino a 15 anni), ma e’ prevista anche la riapertura di cinema e palestre. E proprio quando i campionati di calcio e altre attivita’ agonistiche cominciano a riprendere, preoccupano i casi di contagio fra sportivi: due dei partecipanti al torneo Adria Tour organizzato in Serbia e Croazia dal numero uno Novak Djokovic sono risultati positivi rendendo necessaria la sospensione della manifestazione mentre sempre in Serbia anche 5 calciatori dello Stella Rossa di Belgrado hanno contratto il coronavirus.

STATI UNITI

Stati Uniti, ancora primo paese al mondo per vittime e contagi Sono ormai più di 120.000 i decessi a causa della pandemia di coronavirus negli Stati Uniti. I dati aggiornati della Johns Hopkins University (Jhu) parlano di 120.402 morti su un totale di 2.312.302 di casi accertati. Solo ieri, riporta la Cnn citando l’Università americana leader nella ricerca, sono stati diagnosticati almeno 30.911 nuovi casi e si sono registrati altri 424 decessi. Gli infettati sono invece 2.312.302 (di cui 640.198 guariti). Negli Usa, il virus ha ormai allentato la sua presa dalle aree del nord-ovest dove aveva inizialmente colpito, soprattutto a New York e in New Jersey, e attualmente è presente con maggiore intensità principalmente in California, Arizona, Florida e Texas. Gli Stati Uniti restano il primo Paese al mondo per numero di contagi e vittime.

BRASILE

Brasile, il virus corre, a San Paolo 1,2 milioni di contagiati Il virus corre in America Latina, che rappresenta il focolaio principale della pandemia nel mondo, e la cui zona australe è entrata domenica nell’inverno. Il paese più colpito è ancora il Brasile dove i morti sono saliti a 51.271 e i contaminati a 1.106.470 (di cui 601.736 guariti). Quelli brasiliani sono però numeri aspramente criticati da diversi e autorevoli specialisti locali, secondo i quali le autorità sanitarie non avrebbero finora intercettato che una minima parte dei casi reali, che potrebbero essere anche 15 volte più numerosi di quelli “ufficiali”.

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San Paolo, la citta’ piu’ grande, ricca e popolosa del Brasile, potrebbe avere circa 1,2 milioni di contagiati dal coronavirus, secondo il primo risultato di una massiccia campagna di test condotta dal comune locale. dopo aver completato i primi cinquemila esami sierologici – condotti su un campione di residenti scelti per estrazione – si e’ concluso che e’ stato infettato il 9,5% degli abitanti della megalopoli, ovvero circa 1,2 milioni di cittadini. se questa cifra verra’ confermata, sara’ superiore agli 1,1 milioni di infetti registrati lunedi’ dal ministero della sanita’ in tutto il paese. Finora, San Paolo ha segnalato ufficialmente 120 mila casi, ma sia le autorita’ municipali sia quelle statali sanno che potrebbe esserci una sottostima a causa dell’elevato numero di pazienti asintomatici e dei pochi test effettuati.

MESSICO

Messico, 759 morti Il Messico ha registrato altri 4.577 casi di Covid-19, che portano a 185.122 il totale dei contagi. Stando ai dati diffusi dal ministero della Salute, nelle ultime 24 ore ci sono stati altri 759 morti, per un totale di 22.584 decessi. Honk Kong, 30 contagi lunedì scorso A Hong Kong un uomo di 72 anni è morto martedì e il numero dei morti in città sale a 6.

HONG KONG

Hong Kong è riuscita a evitare i contagi di massa a differenza di altre grandi città del mondo, ma la situazione è cambiata da lunedì con un picco di 30 contagi importati che portano il numero a 1.162 in totale.

COREA DEL SUD

Corea del Sud, 46 nuovi contagi tutti provenienti da estero La Corea del Sud ha ammesso che una seconda ondata di contagi, dopo la “gestione modello” della prima. 46 nuovi contagi da Covid-19, dovuti a un aumento dei casi accertati provenienti dall’estero, dicono le autorità, dopo i soli 17 di ieri. Nel conto di oggi c’e’ anche un nuovo decesso, che porta il totale dei morti per Covid-19 a quota 281 dall’inizio dell’epidemia, mentre complessivamente le persone contagiate in Corea del Sud sono 12.484, secondo i dati diffusi oggi dal Korea Center for Disease Control and Prevention. Il Paese asiatico ha registrato trenta nuovi contagi “importati”, sedici dei quali legati all’equipaggio di un peschereccio proveniente dalla Russia attraccato al porto di Busan, nel sud-est della Corea del Sud.

Dopo l’accertamento dei nuovi casi, 160 dipendenti portuali sono stati sottoposti a misure di isolamento.Il numero dei casi provenienti dall’estero e’ in forte aumento, e per la prima volta in quasi 40 giorni ha superato oggi il numero delle infezioni contratte localmente. A preoccupare e’ anche la trasmissione a livello locale, soprattutto nell’area metropolitana di Seul, dove si contano oggi undici dei sedici contagi trasmessi localmente. La capitale sud-coreana conta per la maggiore parte dei contagi registrati da inizio giugno e le autorita’ locali hanno aperto alla possibilita’ di ritornare a un irrigidimento delle misure di distanziamento sociale per evitare il rischio di diffusione del contagio.

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CINA

Cina, nuovi contagi ma situazione messa subito in sicurezza Provvedimenti di nuove chiusure sono stati drastici e tempestivi anche in Cina dove si sono registrati 22 nuovi casi di coronavirus, di cui 13 a Pechino, un giorno dopo che un portavoce del governo della città ha affermato che le misure di contenimento hanno rallentato lo slancio del focolaio nella capitale, che ha infettato più di 200 persone. Altri nove casi sono stati fatti risalire ad alcuni cittadini cinesi provenienti dall’estero, sette dei quali a bordo di un volo partito da Riyadh in Arabia Saudita e arrivato nella città occidentale di Lanzhou, capitale della provincia di Gansu.

La Commissione sanitaria nazionale cinese non ha riportato nuovi decessi. Il numero attuale di casi confermati in cura è salito da 10 a 359, mentre altre 114 persone si trovano in isolamento e monitorate per sospetti casi o persone risultate positive ma asintomatiche. La Cina ha riportato 4.634 decessi per virus su 83.418 casi totali da quando è stato rilevato per la prima volta nella città cinese di Wuhan alla fine dell’anno scorso. Mentre la situazione a Pechino sta andando nella giusta direzione, “la situazione di prevenzione rimane grave e complessa”, ha detto il portavoce della città, Xu Hejian in conferenza stampa.

INDIA

India, bilancio supera 14.000 morti L’India registra altri 312 decessi e 14.933 nuovi contagi a causa della pandemia di coronavirus. Il bilancio ufficiale riportato dal Times of India parla di 440.215 casi con 14.011 morti nel gigante asiatico dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Le persone dichiarate guarite sono 248.189. L’India, con una popolazione di 1,3 miliardi di persone, è il quarto Paese al mondo per numero di contagi, dietro a Usa, Brasile e Russia.

ISRAELE

Israele aumentano contagi, sanzioni inasprite se non si rispettano le regole Il ministero della Sanità di Israele ha annunciato questa mattina 377 nuovi casi di coronavirus relativi alle ultime 24 ore per complessivi 21.246, di cui 5.127 attivi. Il bilancio delle vittime è rimasto a 307. Lo scrive il sito del Times of Israel. Le cifre confermano il trend al rialzo della scorsa settimana, che ha visto 200-300 casi al giorno nella maggior parte dei giorni e un costante aumento del numero di pazienti in gravi condizioni. Una situazione che desta particolare allarme, anche alla luce di un rapporto di una task force militare secondo cui Israele potrebbe vedere raddoppiare il numero di contagi entro una settimana. Secondo questo documento, stilato dal Coronavirus National Information and Knowledge Center, il tasso di infezione nello Stato ebraico sta aumentando di circa l’8% al giorno e il numero di pazienti raddoppia ogni nove giorni. La task force ha avvertito di possibili focolai nella città ultraortodossa di Bnei Brak, nella città araba settentrionale di Umm al-Fahm e nella città costiera di Bat Yam. Il premier, Benjamin Netanyahu, commentando il nuovo aumento dei contagi, ha avvertito che se le regole anti-Covid non verranno rispettate, ci saranno multe ancora più salate.

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IRAN

Iran, altri 2.445 casi Il ministero della Salute iraniano ha annunciato oggi 2.445 nuovi casi di coronavirus portando il totale delle persone infette in tutto il Paese a 209.970, come riferisce stamane l’agenzia di stampa ufficiale Irna. E con 121 decessi registrati nelle ultime 24 ore, il bilancio ufficiali delle vittime della pandemia è salito a 9.863.

ARABIA SAUDITA

Arabia Saudita, ammessi solo 1000 pellegrini per il tradizionale Hajj Il paese non vedrà quest’anno le decine di migliaia di fedeli che, tradizionalmente, raggiungevano i luoghi sacri all’Islam per l’Hajj, il pellegrinaggio rituale. Nell’ambito delle restrizioni imposte per limitare la diffusione del coronavirus, saranno mille i pellegrini autorizzati a compiere quello che rappresenta uno dei cinque pilastri dell’Islam. A darne l’annuncio sono stati, nel corso di una conferenza stampa congiunta, il ministro saudita per l’Hajj e l’Umrah Mohammad Saleh bin Taher Benten e quello della Sanità Tawfiq Al-Rabia. ”Il numero dei pellegrini ammessi sarà più o meno mille”, ha detto Benten ai giornalisti.

I ministri hanno spiegato che l’Umrah non sarà consentito ai pellegrini che hanno un’età pari o superiore ai 65 anni. E nemmeno a chi soffre di patologie croniche. Prima di accedere ai luoghi sacri, ai pellegrini verrà inoltre misurata la temperatura e verranno effettuati controlli per garantire che vengano rispettate le norme anti contagio, dal distanziamento sociale all’uso della mascherina. Nessuna eccezione per i cittadini che provengono dall’estero e che quest’anno verranno esclusi dall’Hajj. A Mina verrà anche istituita una struttura da campo che permetterà di isolare e di mettere in quarantena eventuali positivi. Il ministero dell’Informazione saudita ha anche annunciato che verrà garantita una copertura mediatica dell’Hajj e che Riad apprezza i Paesi che hanno annunciato che non manderanno i loro pellegrini in Arabia Saudita quest’anno.

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