Il cosiddetto “paziente 1” di Coronavirus in Italia, cioè il 38enne di Codogno che era ricoverato in terapia intensiva al San Matteo di Pavia, “è stato trasferito a quella sub-intensiva. È stato cioè ‘stubato’ in quanto ha iniziato a respirare autonomamente”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante un collegamento in video per fare il punto sull’emergenza Coronavirus. Intanto, crescono i contagiati e le vittime. Il coronavirus non si arresta. Il puntuale bollettivo della Protezione civile non lascia dubbi anche se tiepidi segnali arrivano dai guariti. In cifre, sono 6.387 (+1.326 rispetto a ieri) le persone colpite dal virus, di cui 3.557 ricoverati, 650 in terapia intensiva e 2.180 in auto-isolamento. I guariti sono 622 (+33 rispetto a ieri) e i morti 366 (+133, di cui 113 in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, 5 nel Veneto, 2 in Liguria e Lazio, 1 in Friuli Venezia Giulia, Marche e Puglia). “Le fasce d’età delle vittime – spiega Borrelli – sono una persona nell’età 0-49; 1 persona nella fascia 50-59; 14 in quella 60-69; 39 in quella 70-79; 60 in quella 80-89; 18 tra i maggiori di novant’anni”.
La Conferenza Episcopale Italiana dal canto suo, comunica lo stop a tutte le messe nel Paese. Niente celebrazioni civili, religiose, nemmeno esequie funebri. Né festive, né feriali, nemmeno con la ‘giusta distanza’ di almeno un metro. Almeno fino al 3 aprile. La Cei sottolinea l’ulteriore passaggio “restrittivo” e di “grande sofferenza” nell’emergenza coronavirus doveroso “per contribuire alla tutela della salute pubblica”. La Conferenza Episcopale Italiana mette in rilievo il passaggio particolarmente severo e restrittivo che porterà a chiudere le chiese in tutta Italia, non più nelle sole zone rosse: “Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore quest’oggi, sospende a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale ‘le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri’. L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le messe e le esequie tra le ‘cerimonie religiose’. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”.
CONTROLLI E SANZIONI
Controlli in aeroporti e stazioni, carcere per chi viola la quarantena. Sono alcune delle misure contenute nella direttiva ai Prefetti per l’attuazione dei controlli nelle zone rosse – Lombardia e altre 14 province del centro-nord – adottata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. “I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti”, si legge nel documento che spiega: “Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli”.
Gli automobilisti, che possono spostarsi solo per gravi motivi, possono fornire delle autodichiarazioni. “Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali”. “Per quanto concerne il trasporto ferroviario, la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche” sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi termoscan. “Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni”.
La direttiva del Viminale prevede la convocazione immediata, anche da remoto, dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, per l’assunzione delle necessarie misure di coordinamento. Indicazioni specifiche per i controlli relativi alla limitazione degli spostamenti delle persone fisiche in entrata e in uscita e all’interno dei territori ’a contenimento rafforzato’: gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia. Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.
NESSUNO E’ IMMUNE
Chiaro il messaggio del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: “Non c’è una parte d’Italia completamente immune, ci sono parti d’Italia dove al momento il virus circola meno”. “Dipende dai nostri comportamenti quanto circolerà”, ha poi aggiunto Brusaferro ribadendo l’importanza cruciale delle “misure di distanziamento sociale”. “Non è che se uno si sposta il tema cambia”, ha detto rispondendo sull’esodo di ieri sera dal nord Italia.