Potenziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che da qui alla fine dell’anno potrà contare su 7 miliardi di euro e la capacità di generare circa 100 miliardi di liquidità per le aziende fino a 499 dipendenti. Le imprese beneficeranno di un significativo snellimento delle proceudure. La misure in via di definizione in vista dei prossomi decreti per sostenere l’economia, è stato illustrato in un post su facebook dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
In pratica, sarà presto avviato un fondo di garanzia statale per piccole e medie imprese basato su tre filoni principali: garanzia al 100% per i prestiti fino a 25.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito; garanzia al 100% per i prestiti fino a 800.000 euro, con la valutazione del merito di credito; garanzia al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro, potendo arrivare al 100% con la contro garanzia dei confidi ovvero ‘liquidità da attivare attraverso gli istituti di credito, in modo da poter pagare i fornitori e i creditori. “L`effetto leva di questo strumento è stimato in 1 a 14 e consentirebbe alle imprese del nostro Paese di avere la liquidità oggi, in questo momento di difficoltà, e di potersi rilanciare domani” spiega Patuanelli. L`intero pacchetto, fa sapere lo stesso titolare dello Sviluppo economico, verrà presentato al prossimo Consiglio dei ministri, “assieme alla nuova normativa sul Golden Power che coinvolgerà anche le Pmi e le filiere produttive del nostro Paese”.
Tuttavia, Patuanelli è consapevole che “la strada da percorrere per uscire da questa emergenza è ancora lunga ma il Governo non smetterà mai di sostenere le nostre imprese e, con esse, i lavoratori”. Lega, FdI e Forza Italia da giorni compatti lamentano la mancata possibilità di condividere le decisioni del governo e di essere ascoltati sulle ipotesi di soluzione all’emergenza Covid-19. Anche Nicola Zingaretti aveva indicato come una cabina di regia “sia essenziale per ritornare alla normalità”. Opposizione che ha comunque votato all’unanimità lo scostamento finanziario di 25 miliardi. Poi è arrivato lo stanziamento dei 400 milioni ai Comuni e il provvedimento di 600 euro come sostegno al reddito che secondo D’Incà potrebbe arrivare a 800. Sul fronte del reddito d’emergenza la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, propone un finanziamento di tre miliardi.
Il provvedimento è rivolto a circa tre milioni di italiani, compresi i lavoratori in nero, ”nessuno perderà il lavoro” ha assicurato Catalfo. Forza Italia chiede “ossigeno a imprese e cittadini piegati dall’emergenza, con prestiti dello Stato al 100 per cento a tasso zero da restituire in 20 o 30 anni. La cabina di regia finora riunita non ha prodotto nessuna condivisione ma solo sporadiche informazioni” ha detto Renato Brunetta “da due settimane chiediamo la totale messa in sicurezza di famiglie, lavoratori e imprese e la sospensione piena degli obblighi fiscali”. “Anche oggi chiederemo aiuti più consistenti per famiglie, imprese e lavoratori – ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera -. L’Italia non può morire di Coronavirus e neanche di fame. Superata l’emergenza dovremo ripartire. Per farlo, bisogna dare subito una prospettiva al Paese”.
Fratelli d’Italia vorrebbe la reintroduzione dei voucher e l’abolizione del minimo contributivo Inps per gli artigiani e i commercianti. “Abbiamo trovato poco riscontro da parte del Governo ma non faremo polemica. Aspettiamo la fine dell’emergenza e poi sapranno giudicare gli italiani” ha affermato il capogruppo FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, che sta prendendo parte alla cabina di regia. Anche Matteo Renzi ha lanciato la sua proposta: “La garanzia statale al 100% alle banche per dare subito ad aziende e partite IVA il 25% del fatturato 2019 (da restituire a partire dal 2022) è la VERA misura di ripartenza. Italia Viva sostiene con forza, da giorni, questa proposta. Facciamola semplice, facciamola subito” ha concluso l’ex premier”.