Da oggi è ripresa la produzione nella stabilimento ex Ilva di Genova dopo lo stop per l’emergenza coronavirus. Questa mattina, dopo aver verificato l’applicazione delle misure di sicurezza, è stato riavviato il ciclo della banda stagnata per la produzione di lattine per l’industria alimentare. Sono 33 al momento gli operai al lavoro su tre turni, ma entro il 20 aprile, quando il ciclo della latta dovrebbe essere a regime, il numero salirà a 200, sempre distribuiti su tre turni. “Abbiamo verificato – spiega ad Askanews il segretario generale della Fiom Cgil di Genova, Bruno Manganaro – la corretta applicazione delle misure di sicurezza. Tutti i giorni i nostri delegati sono in fabbrica a controllare. Al primo errore – conclude il segretario genovese della Fiom – siamo pronti a fermarci di nuovo”.
Lo stabilimento si era fermato lo scorso 23 marzo per l’emergenza sanitaria momento in cui era arrivata la cassa integrazione, anche se ci sono voluti scioperi e proteste per convincere l’azienda. Arcelor Mittal aveva infatti aperto la procedura per la cassa integrazione ordinaria per covid-19 per tutti i circa mille dipendenti dello stabilimento di Cornigliano e la relativa lettera era partita proprio lo scorso 23 marzo. Nel contempo l’azienda aveva ritirato la contestata cassa integrazione per crisi aziendale che aveva aperto a febbraio per 130 lavoratori e che aveva provocato proteste e minacce di manifestazioni da parte dei lavoratori di Cornigliano che si erano però fermati di fronte all’aggravarsi dell’emergenza coronavirus. La cassa integrazione aperta era retroattiva a partire dal 16 marzo, ed era prevista una durata di 9 settimane coinvolgendo i 1.002 dipendenti.