Crescono, nonostante i 127mila tamponi in meno rispetto ieri, e superano quota 12mila, come non succedeva dallo scorso maggio, i contagi Covid nelle ultime 24 ore in Italia. Si registra anche un leggero aumento dei decessi, numero più alto da giugno, e della pressione ospedaliera: crescono infatti sia i posti letto occupati nei reparti ordinari, anche se meno nettamente rispetto agli scorsi giorni, sia i ricoveri nelle terapie intensive. In cifre, Sono 12.448 i nuovi casi di positività al Covid-19 in Italia (ieri 10.047) e 85 i decessi (ieri 83). È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Dall’inizio dell’epidemia le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 sono 4.954.585, mentre da febbraio 2020 le vittime totali sono 133.415.
Sono in tutto 4.661.853 le persone guarite o dimesse, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 159.317, pari a +4.807 rispetto a ieri (+2.996 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, sono stati 562.505 i tamponi totali processati, dunque 126.775 in meno rispetto ai 689.280 di ieri. Il tasso di positività, ieri pari all’1,4%, sale al 2,2% (l’approssimazione di 2,21%). Sul fronte del sistema sanitario non si ferma la crescita delle degenze in ogni area. Sono infatti +32 (ieri +90) i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, per un totale di 4.629 ricoverati. Sono +13 (ieri +11) i posti letto occupati in terapia intensiva: ora sono 573 i malati più gravi, con 49 ingressi in rianimazione (ieri 61).
Speranza: da 1 dicembre prenotazione terza dose per over 18
“Dal primo dicembre sarà possibile prenotare il richiamo e la terza dose sopra i 18 anni”: lo ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi per illustrare le misure del decreto Covid approvato in Consiglio dei ministri. “Abbiamo fatto una scelta che va nella direzione di un anticipo – ha aggiunto – nella possibilità di avere un richiamo a 5 mesi.
Questa indicazione è già stata formalizzata da Aifa e il parere è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e da oggi è possibile avere il richiamo a 5 mesi e non più a sei mesi”.
Lo Spallanzani dice stop al bollettino quotidiano
“Stop bollettino quotidiano dei positivi. Così com’è ora il bollettino serve solo a disorientare ancora di più, a deprimere, a fuorviarci dalla centralità del problema. Quello che occorre oggi osservare attentamente sono i tassi di ospedalizzazione, sopratutto per le terapie intensive”. Così ieri il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, sui social ed oggi, ad ora, lo Spallanzani ancora non ha diramato il bollettino giornaliero e, a quanto si apprende, il bollettino non verrà più diramato. È dai primi giorni dell’inizio della crisi del coronavirus in Italia con la scoperta della positività dei coniugi cinesi, che lo Spallanzani ogni giorno dettaglia i “numeri” del covid nella struttura di via Portuense.
Ieri Francesco Vaia ha annunciato lo stop a questo appuntamento quotidiano che da quasi due anni scandisce le giornate degli addetti ai lavori e dei cronisti. “Siamo ben lontani dall’inverno scorso ma ancora non fuori – ha scritto ieri sui social Vaia – tre azioni: vaccinare, a partire dai fragili e anziani, tutti coloro che hanno almeno 5 mesi di distanza dalla seconda dose; ampliare obbligo vaccinale per chi ha contatti con il pubblico, velocizzare sulle terapie, in primis domiciliari. Avanti così che siamo sulla strada giusta. Altro che catastrofe!”.