È morto alle 18.30 di ieri il paziente trasferito dal lodigiano nel fine settimana all’ospedale Sant’Anna di Como che era risultato essere positivo al test sul Coronavirus. Il 62enne, era residente a Castiglione d’Adda (Lodi) ed era già dializzato con patologie croniche. L’uomo era stato trasferito dal personale di Areu di Como nella notte tra venerdì e sabato. Nelle ultime ore le condizioni del paziente sono peggiorate tanto da trasferirlo in terapia intensiva. A Brescia, intanto, sono stazionarie le condizioni del primo contagiato ricoverato all’ospedale di Manerbio e originario di Pontevico. Con la morte dell’uomo, salgono a sette le vittime italiane provocate dal Coronavirus, di cui 6 in Lombardia.
Intanto, crescono i nuovi casi di contagio in particolare in Lombardia e Veneto. In tutta Italia sono oltre 220, e proprio la Lombardia e il Veneto sono le più colpite e dove il numero dei contagiati è passato rispettivamente a 172 e 33, ma anche in Emilia Romagna, 18, e Piemonte, 3. A questi si aggiungono i due turisti cinesi ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma da settimane e il giovane ricercatore dimesso perché guarito. Sono così 229 le persone affette da coronavirus in Italia, tre della quali a Milano. Di questi sono ricoverati in 123, 27 dei quali terapia intensiva, mentre 99 sono in isolamento domiciliare. Una persona è invece stata dimessa.
Il premier
Il premier Giuseppe Conte, nellasede della Protezione civile ha comunicato che si è riscontrata una “gestione di un ospedale fuori protocollo”. “Non possiamo prevedere l’andamento del virus: c’è stato un focolaio e di lì si è diffusa anche per una gestione di una struttura ospedaliera non del tutto propria secondo i protocolli prudenti che si raccomandano in questi casi, e questo ha contribuito alla diffusione. Noi proseguiamo con massima cautela e rigore”, ha continuato Conte. Sul fronte economico, il premier ha ammesso che “l’impatto del coronavirus potrebbe rivelarsi fortissimo. Ma non siamo ancora in condizione di fare previsioni future”.
Burioni: nessun panico, risultati tra 8-10 giorni
“Quello che facciamo oggi farà effetto tra 8-10 giorni. Se nei prossimi giorni vediamo aumentare casi non è inaspettato, il frutto dei nostri sforzi si vedrà dopo”. lo dice il virologo Roberto Burioni in un video pubblicato sul suo sito Medical facts. “È una Milano diversa dal solito – dice Burioni – è una vita un po’ diversa. Qualche sacrificio che però sarà utile per arrestare questa epidemia. In particolare sono grandi i sacrifici dei cittadini dei paesi in quarantena, sopportano gravi disagi per rendere migliore la vita a tutti noi. Grazie a loro, e a tutti i medici e i sanitari che stanno combattendo in prima linea rischiando la loro incolumità. Non dobbiamo farci prendere dal panico – aggiunge – le scene coi supermercati svuotati non hanno nessun senso. Niente isteria né panico ma questo virus si trasmette con i nostri rapporti sociali. Se avete programmato una convention di colleghi è il momento di rimandarla o farla per via telematica. Evitate i contatti stretti, vicinanza meno di un metro per diffondersi. Evitate luoghi affollati, se girate coi mezzi lavatevi subito le mani. Col sapone o coi gel antibatterici, ma se non li trovate non comprateli su Amazon a 400 euro, basta l’alcol”.
Tamponi, cambio di strategia
I tamponi per confermare la presenza di coronavirus in Lombardia d’ora in opoi verranno fatti solo a chi ha avuto contatti con persone contagiate e presenta sintomi evidenti, come febbre e tosse. Lo ha chiarito l’assessore al Welfare Giulio Gallera spiegando il cambio di strategia. “All’inizio i tamponi venivano fatti a tutti i contatti diretti”, “perché lo scopo era ricostruire il percorso dell’infezione in modo da poterla isolare”. E questo è il motivo per cui “abbiamo circa il 50% di persone senza sintomi che hanno il coronavirus e che molto probabilmente lo supereranno senza neanche accorgersene”. Da adesso in poi invece “i contatti con le persone positive vengono messi in isolamento al proprio domicilio” e “qui vengono monitorate, provano la febbre due volte al giorno e lo comunicano all’Ats. Se evidenziano uno stato febbrile anche minimo arriva l’ambulanza, li porta in ospedale e lì fanno il tampone”.
Il paziente zero non è stato ancora trovato
“La preoccupazione l’abbiamo sempre avuta ma abbiamo sempre risposto non sottovalutando il fenomeno. Non possiamo prevedere l’andamento del virus, è chiaro che c’è stato un focolaio e da lì si è diffusa anche per una gestione non del tutto propria e secondo protocolli da parte di una struttura ospedaliera”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, arrivando alla sede della protezione civile per una riunione sul Coronavirus. “Al di là di questo continuiamo con il massimo rigore”, ha aggiunto Conte. “Stiamo ricostruendo una mappa, una tracciatura genealogica molto accurata ma non siamo ancora arrivati ad individuare il paziente zero”. Per il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ci sarebbero due piste “per tentare di arrivare al ‘paziente zero’, anche se non non siamo ancora sicuri”, per cui “dobbiamo essere prudenti”. Le due piste sono “legate al lodigiano” e alla Cina.
Gualtieri: sospeso pagamento tasse nella zona rossa
Stop agli adempimenti fiscali per i cittadini residenti nella “zona rossa” colpita dal coronavirus. Ad annunciarlo lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “Abbiamo varato questo decreto ministeriale con cui sospendiamo i pagamenti degli adempimenti fiscali e le ritenute fiscali per i cittadini della zona rossa. Era una misura doverosa”.
Positivo un turista italiano a Tenerife
Un medico italiano è stato trovato positivo al coronavirus mentre si trovava in vacanza a Tenerife, nell’arcipelago spagnolo delle isole Canarie. L’uomo proverrebbe dalle aree di focolaio del coronavirus e ora si trova in isolamento presso l’ospedale Quiròn di Tenerife. La notizia è stata confermata anche dal presidente della comunità autonoma Angel Victor Torres e si tratta del terzo caso di contagio registrato in Spagna. Stando alle informazioni riportate dal quotidiano spagnolo El Dia il medico avrebbe iniziato a sentirsi male mentre si trovava in vacanza, recandosi in seguito presso l’ospedale Quiròn dove lo hanno sottoposto ad alcuni test del caso. Le analisi sui test, condotte dal laboratorio di microbiologia dell’Ospedale universitario Nuestra Señora de Candelaria di Santa Cruz di Tenerife, hanno infine confermato il contagio da coronavirus.
Per lavoratori P.A. mascherine, gel e smart working
Pronta una direttiva del governo per tutelare i dipendenti pubblici nell’emergenza coronavirus, con misure di igiene (come mascherine e gel disinfettante) e ricorso allo smart working. “Dall’incontro urgente con i sindacati – afferma la ministra della funzione pubblica Fabiana Dadone – e dalle segnalazioni pervenute dalle varie sigle nei giorni precedenti, abbiamo colto spunti preziosi per la direttiva che emaneremo entro poche ore, e per i provvedimenti successivi, a tutela dei lavoratori dei pubblici uffici”.
“Rafforzeremo norme appropriate di comportamento – spiega Dadone in un post su facebook – e la diffusione di presidi connessi alla protezione e all’igiene personale. Ma implementeremo anche modelli organizzativi e logistici che possano aiutare a prevenire il rischio di contagio da coronavirus, a partire da forme di lavoro agile”. “È importante – sottolinea la ministra – consolidare il coordinamento centrale delle azioni e degli interventi. Un orientamento condiviso anche nel corso della riunione di governo di oggi per definire il decreto legge a tutela di famiglie e imprese delle ‘zone rosse’ o che hanno a che fare con esse. Difenderemo la sicurezza dei dipendenti pubblici e nondimeno il salario di quanti, nelle amministrazioni, saranno costretti ad assentarsi perchè residenti o anche solo impiegati nelle zone più a rischio”. “Garantiremo inoltre – aggiunge Dadone – laddove necessario e possibile, piccole dilazioni temporali a beneficio di tutti coloro che stanno partecipando a concorsi pubblici”.